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Influenza 2018 - 7 milioni di italiani a letto |
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Scritto da Redazione |
Venerdì 05 Gennaio 2018 19:50 |
Sono quasi 7 milioni gli italiani visitati negli ultimi 3 giorni negli studi dei medici di base, per la gran parte a causa dell'influenza. Un numero in aumento del 30% rispetto allo stesso periodo degli scorsi anni. Sono i dati della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Dal 2 al 4 gennaio negli ambulatori dei 45mila medici di base sono state visitate 51 persone al giorno, contro una media di 30-35.
"Gli studi sono sovraffollati da anziani e cronici con l'influenza'' dice il segretario Silvestro Scotti. Per fronteggiare il picco influenzale nel fine settimana ed evitare attese nei pronto soccorso, come accaduto tra Natale e Capodanno, la Regione Liguria ha stipulato un accordo con la Federazione dei medici di Famiglia (Fimmg) e quelli di Guardia medica, che domani e domenica saranno presenti a Genova agli ospedali San Martino e Villa Scassi. I medici visiteranno i pazienti in codice bianco e verde. Un medico sarà in turno dalle 8 alle 14, un altro dalle 14 alle 20 per 2 giorni. Saranno pagati dal San Martino. A Napoli Cararelli intasato, richiamato personale Grande afflusso al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli anche oggi: nella mattinata sono stati 111 gli accessi registrati. Numeri importanti che seguono quelli dei giorni scorsi. Per fronteggiare l'emergenza, i vertici del Cardarelli hanno richiamato in servizio personale infermieristico e operatori socio sanitari. La disposizione, firmata ieri dal direttore generale, Ciro Verdoliva, resta in vigore fino a lunedì 8, giorno in cui, in seguito ad una riunione tra i vertici, sarà deciso se l'ordine di servizio potrà essere soppresso, se andrà mantenuto o se andrà potenziato. A riferirlo lo stesso Verdoliva all'ANSA. "Per poter fronteggiare un carico maggiore di accessi al Pronto soccorso, all'Osservazione breve intensiva e nelle Aree di medicina - spiega - ho dovuto aumentare la forza lavoro, con particolare riferimento agli operatori infermieristici e a quelli socio sanitari. Le sofferenze maggiori si registrano in area medica, mentre nelle chirurgie si lavora normalmente".
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