Parigi - Hollande incontra il Premier Renzi - Ieri il Cancelliere Merkel |
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Scritto da Redazione |
Giovedì 26 Novembre 2015 12:59 |
"Contro l'Isis occorre avviare iniziative militari comuni", ha detto Hollande in una conferenza stampa congiunta con il premier Renzi all'Eliseo. "Italia e Francia sono unite contro il terrorismo", ha affermato Hollande. "E' stato compiuto un attentato non solo contro la Francia e contro l'Europa ma contro l'umanità" ha spiegato Renzi, sottolineando che "c'è la necessità di una coalizione sempre più ampia che porti alla distruzione" dell'Isis "e del disegno atroce che esso rappresenta". Il premier italiano ha anche precisato che contro il terrorismo serve "una risposta culturale", non solo militare. "I nostri valori sono molto più importanti della loro barbarie", ha detto Renzi. Poi parlando degli attentati di Parigi, "abbiamo sentito il dolore di questa nazione come il nostro dolore".
"Bisogna serrare i ranghi dell'Ue e contrastare le forze centrifughe che attraversano il continente: dal rischio di Brexit, alle conseguenze politiche della crisi economica e finanziaria, ci sono troppi strappi nel tessuto dell'Unione, ma il rischio maggiore è lo strappo tra le istituzioni e i cittadini", ha aggiunto Renzi. "Per gli italiani Parigi non è una città straniera, mai gli italiani in Francia si sono sentiti in terra straniera". Con queste parole il premier Matteo Renzi ha aperto il suo intervento alla Sorbona alla cerimonia di omaggio alle vittime degli attentati del 13 novembre. Hollande incontra il Cancelliere Angela Merkel
Ma Francois Hollande la invita a "fare di più" contro l'Isis. "Non ci tireremo indietro", aveva promesso la cancelliera, e la Germania si è mossa ma Parigi ha bisogno di molto di più da parte degli alleati affinché la coalizione anti-Isis sia credibile e, soprattutto, efficace. "Dobbiamo agire sul piano europeo - ha detto Hollande all'Eliseo al fianco della Merkel dopo la cerimonia dell'omaggio alle vittime a place de la République - controllare gli spostamenti aerei, la vendita di armi, le frontiere esterne, sradicare il terrorismo. Dobbiamo prendere provvedimenti in Francia, in Germania, in Europa, agire sulla fonte, le cause e in particolare contro Daesh, in Siria e in Iraq". Questo il senso della maratona diplomatica di Hollande, che ha visto lunedì il premier britannico David Cameron a Parigi, ieri il presidente Barack Obama a Washington ("con lui abbiamo concordato di intensificare i raid, coordinare gli sforzi per avere più informazioni sugli obiettivi", ha detto ieri il capo dell'Eliseo). L'offensiva diplomatica proseguirà nella mattina a Parigi con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, quindi la sera a Mosca da Vladimir Putin, certo l'appuntamento più delicato vista anche l'escalation di tensione con la Turchia dopo l'abbattimento del caccia. Un grazie, quindi, alla cancelliera per lo sforzo annunciato di inviare uomini nel Mali ad "alleviare lo sforzo dei soldati francesi" ma - ha scandito Hollande - "spero che la Germania possa impegnarsi ancora di più contro Daesh in Siria e in Iraq, pur conoscendo - ha aggiunto - le regole che esistono in Germania sugli interventi all'estero. Si tratterebbe di un ottimo segnale nella lotta contro il terrorismo". In cambio, già prima della cena di lavoro, Hollande ha leggermente modificato la posizione molto dura assunta questi giorni nei confronti del tema dei rifugiati, con la Francia che più volte ha parlato di chiusura delle frontiere usando accenti molto decisi con il primo ministro Manuel Valls. "E' nostro dovere accoglierli", ha ammesso Hollande davanti ad Angela Merkel, evitando l'insopportabile amalgama rifugiati-terroristi. "E' possibile, e ne abbiamo avuto la prova - ha aggiunto - che dei terroristi possano utilizzare il cammino dei rifugiati, ma siamo sensibili, so quello che la Germania è stata capace di fare per accoglierli". "Non si vince con le parole, dobbiamo trovare una soluzione permanente", ha detto la cancelliera, aggiungendo che gli attentati non erano "soltanto contro Parigi ma contro un modo di vita, contro l'Europa". "Saremo più forti del terrore, siamo al fianco della Francia, faremo tutto il possibile". La Germania fa concessioni ma continua a non parlare neppure di un intervento diretto con raid in Siria e la posizione di Berlino resta quella di privilegiare una soluzione politica. E, da stasera, Hollande - più morbido sui rifugiati per andare incontro alla Merkel - è anche un po' più lontano dal suo premier, Valls, ieri pomeriggio durissimo davanti ai parlamentari: "L'Europa - aveva tuonato il premier - deve dire che non può accogliere così tanti migranti. E il controllo delle frontiere esterne è essenziale per il suo futuro. Altrimenti i popoli diranno 'basta con l'Europa!' ".
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