Brexit - Borse ancora giù - Sterlina ai minimi da 31 anni |
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Scritto da Redazione |
Lunedì 27 Giugno 2016 19:12 |
Europa manda in fumo altri 282 mld con Brexit - Le Borse europee hanno mandato in fumo altri 282 miliardi di euro nei nuovi cali per la Brexit: A tanto ammonta la capitalizzazione di mercato persa nel Vecchio Continente, considerando un calo del 4,10% dell'indice paneuropeo Stoxx Europe 600 che valeva oltre 6.869 miliardi venerdì.
Milano affonda ancora, soffrono Mps, Mediobanca, Intesa - Nuovo scivolone a Piazza Affari nel dopo Brexit, con un calo del 3,94% per l'Ftse Mib dopo il tonfo del 12,5% segnato già venerdì. Perdono soprattutto le banche, in questa nuova fase di forte incertezza sui mercati, con l'indice milanese del comparto giù del 9,23%. La forte volatilità nel corso della seduta si traduce in una serie di sospensioni a singhiozzo su molti dei titoli principali. Mps alla fine è la peggiore e cede il 13,3%, Mediobanca il 12,8%, Intesa Sanpaolo il 10,9%, mentre Unicredit perde l'8%. Pesante anche Ubi (-6,3%) nel giorno della presentazione del nuovo piano industriale. Bpm perde il 7,2%, mentre il Banco Popolare lascia il 6,2%. Tra gli altri finanziari, Azimut va già dell'11,8%, Unipol del 10,2% e Generali dell'8,5%. Particolarmente pesante Yoox (-9,6%) che segna una quota importante dei ricavi nel Regno Unito e potrebbe risentire della debolezza della sterlina. Nel paniere principale riescono a chiudere in marginale rialzo solo Recordati, Terna, Campari e Italcementi. Dopo il rialzo da 0,70 a 0,80 euro dell'Opa offerta dalla cordata Bonomi Rcs termina in rialzo del 5% allineandosi esattamente al prezzo dell'offerta. Si allontana Cairo che con un calo oggi del 5,93% si porta a 4 euro e valuta al concambio 0,64 le Rcs.
S&P taglia rating, Gb perde tripla A - L'esito del voto sulla Brexit costa caro al debito pubblico della Gran Bretagna, che perde il giudizio 'tripla A'. Standard & Poor's ha infatti tagliato il rating del Paese di due gradini, da AAA a AA, con l'outlook che resta negativo.
Gilt decennale sotto 1%, prima volta in storia - Il rendimento del Gilt decennale britannico è sceso sotto l'1% per la prima volta nella storia. Lo rileva Bloomberg precisando che il rendimento del titolo di stato a 10 anni è sceso di 9 punti base, allo 0,993%, il valore più basso dal 1989, ovvero da quando è iniziata la rilevazione. Spread in lieve calo, a 162,2 punti - Poche oscillazioni per lo spread tra Btp e Bund tedesco questa mattina. Dopo un'apertura a 163 punti, il differenziale è sceso ora a 162,2 punti, con un rendimento dell'1,51%. Asia rimbalza Tokyo +2,39% - Rimbalzano i listini orientali in avvio di settimana e dopo il venerdì nero della Brexit ed il voto spagnolo senza una maggioranza di governo. Gran finale per Tokyo (+2,39%), mentre Shanghai guadagna l'1,45% a differenza di Hong Kong (-0,54%). Tiene Sidney (+0,47%), chiusura stabile per Seul (+0,08%). In arrivo dati dagli Usa (bilancia commerciale, fiducia dei manager ed indice Fed di Dallas). Tokyo, chiusura in rialzo (+2,39%) - La Borsa di Tokyo ha terminato la prima seduta della settimana col segno più, dopo il crollo di venerdì, mentre non ha conosciuto pausa il declino della sterlina sui mercati asiatici: l'indice Nikkei ha messo a segno un rialzo del 2,39%, guadagnando 357 punti a quota 15.309,21. Lo yen si è apprezzato ulteriormente con il dollaro, assestandosi poco sopra quota 101, mentre la sterlina ha continuato a deprezzarsi sullo yen da venerdì scorso, malgrado le parole del ministro delle Finanze nipponico Taro Aso, questa mattina, su possibili misure di intervento per stabilizzare i mercati valutari. Prezzo oro non arresta corsa, +1,5% a 1335,5 dollari - Non arresta la corsa il prezzo dell'oro a seguito dell'afflusso degli investitori sui beni rifugio per via della Brexit. Il metallo con consegna immediata avanza dell'1,5% a 1335,5 dollari l'oncia dopo il balzo dell'8% visto venerdì. Yuan a 6,6402 dollari, minimi 5 anni e mezzo - Lo yuan sconta l'effetto Brexit e le incertezze correlate scivolando ai minimi degli ultimi 5 anni e mezzo sul dollaro: il renminbi, la cui parità sul biglietto verde è stata fissata oggi a 6,6375, ha toccato quota 6,6402, il livello intraday più basso da dicembre 2010 e in calo dello 0,2% dalla chiusura di venerdì. Il dollaro si rafforza sulle piazze asiatiche, con la sterlina che resta sempre sotto pressione dopo il tracollo di venerdì, ai minimi degli ultimi 31 anni. Non si arresta il crollo della sterlina. La divisa britannica è scesa a quota 1,31 contro il dollaro, ai minimi da oltre 30 anni. Il cambio vale ora 1,3155 dollari, con un ribasso del 3,83%. Petrolio ancora in calo sui mercati dopo il forte ribasso di venerdì. Nell'incertezza dei mercati a seguito della Brexit il greggio Wti del Texas arretra attorno a quota 47 dollari al barile con un calo di 70 centesimi. Perde terreno anche il Brent a 48,34 dollari al barile
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