Brexit - Consegnata la lettera di uscita GB da UE - Cosa dice l'Articolo 50 |
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Scritto da Redazione |
Mercoledì 29 Marzo 2017 13:11 |
Brexit - La Lettera originale di uscita dalla UE La Gran Bretagna si avvia a lasciare l'Ue «secondo la volontà del popolo». Lo ha detto alla Camera dei Comuni la premier Theresa May, confermando la consegna della lettera di notifica dell'Articolo 50 a Donald Tusk «pochi minuti fa». «È un momento storico, non si torna indietro, Lasciare la Ue ci metterà davanti a opportunità uniche. Ma resteremo sempre alleati dell'Europa».
Ecco cosa dice l'Articolo 50 del trattato di Lisbona L'articolo 50 del Trattato di Lisbona prevede un meccanismo di recesso volontario e unilaterale di un paese dall'Unione Europea. «Ogni Stato membro - si legge - può decidere di recedere dall'Unione conformemente alle proprie norme costituzionali». Tale intenzione deve essere comunicata dal paese in questione al Consiglio Europeo, come farà Theresa May con la lettera che alle 13.20 verrà consegnata a Donald Tusk.
Edimburgo vuole la scissione dalla Gran Bretagna Il parlamento scozzese ha votato in maggioranza a favore della richiesta di un referendum bis sulla secessione da Londra in risposta alla Brexit. La proposta era stata presentata dalla first minister e leader indipendentista dell'Snp, Nicola Sturgeon. "Non apriremo i negoziati sulla proposta della Scozia": è la risposta della premier britannica, tramite un suo portavoce. "Ora non è il momento giusto", ha ribadito il primo ministro, riferendosi all'inizio dei negoziati sulla Brexit. "Per la Gran Bretagna sarà molto costoso lasciare l'Unione europea", ha detto il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber. Durante il periodo dei negoziati e quello transitorio, Londra "dovrà rispettare tutti gli obblighi in corso e la legislazione in corso - sostiene il tedesco - se no sarebbe un comportamento irrispettoso che creerebbe problemi ai negoziati". "Avremo in mente solo l'interesse dei 440 milioni di cittadini europei e non più quello dei cittadini britannici". "Uscire dall'Ue significa costruire di nuovo muri e barriere - afferma - e molti cittadini britannici avranno problemi con limitazioni della loro libertà nella vita quotidiana. Non mi piace ma è il risultato del referendum e tutti devono affrontare la realtà". Dopo il referendum è arrivato, infatti, il giorno 'x' della Brexit. Il Regno Unito, a 44 anni dal suo ingresso nell'allora Comunità economica europea, oggi procede all'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona e da lì si aprono i negoziati per lo storico 'divorzio' da Bruxelles. Si è aperta sul fronte interno, per Theresa May, fra le folate di vento della riottosa Scozia, la settimana della Brexit, quella in cui la Gran Bretagna si appresta a dare un giro alla roulette della storia: attivando l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, passo senza ritorno (forse) sulla strada del divorzio dall'Unione Europea. May tenta di serrare le file in seno al regno di Sua Maesta', alla vigilia di quel momento fatale e in vista di un biennio di negoziati con l'Ue che s'annunciano problematici, carichi d'insidie e incognite. Per farlo ha iniziato dalla sfida piu' difficile, quella del territorio del nord, dove la maggioranza e' anti-Brexit e dove la first minister, Nicola Sturgeon, e' tornata a soffiare sulla secessione scozzese.
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