Brexit - Ore disperate - Theresa May apre ai Labour di Jeremy Corbyn |
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Scritto da Giovanni Di Cecca, Special Correspondent, Londra |
Mercoledì 03 Aprile 2019 10:18 |
Ore disperate ieri a Downing Street, dopo una riunione fiume durata 7 ore, dove i Ministri ed i collaboratori di Theresa May non hanno avuto nemmeno la possibilità di usare gli smartphone per evitare anche fughe di notizie e per trovare il bandolo della matassa per uscire dallo stallo (deadlock) della Brexit No Deal del 12 aprile.
Il sistema poitico britannico è ormai da mesi bloccato sui falchi e colombe trasversali che voglioni uscire senza un accordo mandando all'aria tutto. Ma le previsioni di un tale dis-accordo si sono rivelate molto più apocalittiche di quanto sembra (e ne demmo conto in tempi non sospetti) Arriva con un discorso al Paese nel quale la premier Tory annuncia la disponibilità, in extremis, a un compromesso faccia a faccia con il leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn, nonché l'imminente richiesta di un ulteriore slittamento dell'uscita dall'Ue: seppure limitato dal 12 aprile al 22 maggio per evitare di costringere il Regno al paradosso di dover partecipare alle prossime elezioni europee tre anni dopo il referendum 2016 pro Leave; e i 27 al timore di doverne subire le fibrillazioni. Corbyn, parlando subito dopo la May, si è detto "molto felice" di incontrarla, raccogliendo quindi la mano tesa. Ma il compromesso dovrà essere raggiunto in tempo utile per consentire al Parlamento britannico di approvare una legge ad hoc "entro il 22 maggio, in modo che il Regno Unito non partecipi alle elezioni europee", ha chiarito la premier, indicando su questo una scadenza netta. Per il capo negoziatore UE Michel Barnier il tempo è ormai agli sgoccioli e una proroga ulteriore a Londra potrà essere concessa solo a patto che l'Unione "non rimanga a lungo ostaggio" delle convulsioni politiche d'oltremanica. La Francia, in modo particolare sembra spingere per una uscita senza accordo, ma secondo noi, l'apertura e lo slittamento, se non hanno un fondamento porteranno solo a due soluzioni: o voto anticipato della Gran Bretagna (dove i Tory avranno una delle sconfitte più sonore della storia) e probabilmente un secondo referendum sulla Brexit, e i risultati stavolta sarebbero diametralmente opposti |