Calcio - Coppa Italia - Sulla notte di festeggiamenti spunta l'ipotesi del tacito patto Stato-Tifosi |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Venerdì 19 Giugno 2020 10:05 |
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>>> Calcio - Coppa Italia - OMS: "Sciagurati i tifosi in piazza" >>> Instagram - La Gallery della Festa a Piazza Trieste e Trento Uno dei problemi, che non nascondo, mi ero posto alla ripresa del calcio erano prorpio quelli dei festeggiamenti. Come fai a dire al tifoso non festeggiare in piazza?
Come fai a dire al tifoso napoletano non scendere in piazza dopo aver abbattuto la corazzata Juventus? (si narrano ancora oggi, i miei 10 minuti di urla dopo l'ulitmo rigore di Higuain quando vincemmo la Super Coppa Italiana 2014, in quel di Brighton, GB) Lo dico da tifoso prima e reporter dopo (e non il contrario), ma in quella serata spettacolare del 17 giugno, 50 anni dopo la mitologia di Italia - Germania 4 a 3, ero veramente curioso di vedere che cosa avrei raccontato la sera stessa, cosa avrei immortalato, quali visi, quanta gioia, oltre l'andare a festeggiare in piazza, perché è inutile dirlo vai anche a sfogare quella tensione, soprattutto quando un palo ed un portierone come Buffon ti strozzano in gola il gol, e la vittoria giunge alla Lotteria dei Calci di Rigore. Ma se il lato ludico è la parte più infantile e semplice, sembra che a prescindere quella notte ci sia stata una sorta di pax tra Stato e Tifosi. Il Decreto legge del 16 maggio 2020, il divieto di assembramento è ancora considerato in vigore. Infatti, è scritto: «È vietato l'assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura con la presenza di pubblico, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e fieristico, si svolgono, ove ritenuto possibile sulla base dell'andamento dei dati epidemiologici, con le modalità stabilite». Ma è probabile che Comune, Prefettura e Forze dell'Ordine abbiano applicato alla lettera il testo unico di Pubblica sicurezza, che non consente l'uso della forza se la manifestazione non compromette l'ordine pubblico. Come fai a far sgombrare persone che in fin dei conti stanno in piazza, tutto sommato solo poche ore (dalle 23.00 alle 04.00, con il picco dalle 23.00 alle 1.30-2.00) e complessivamente poca gente rispetto alla moltitudine di persone che stanno in giro nelle ore diurne, a sventolare le bandiere, sciarpe, indossando le maglie dei propri beniamini non creando disordine pubblico se li vuoi sgomberare? (Napoli non è solo una squadra, ma uno stato dell'anima) Anche a Torino, sarebbe accaduta la stessa cosa. Forse, come detto, l'unico vantaggio è che qui da noi il virus ha circolato molto poco, e nonostante tutto circola esponenzialmente meno che in altre zone d'Italia, soprattutto rispetto al Nord. Paradossalmente, dati alla mano, se fosse accaduto a Torino sarebbe stato peggio perché lì i dati sono molto peggiori che sotto il Garigliano. Certo rimane il problema sull'evitare di festeggiare e, da tifoso che ha vinto (ma pensiero presente anche prima di giocare le ultime due partite di Coppa), avrei evitato di far ripartire il campionato e le coppe per evitare gli assembramenti naturali che possono esserci per condividere quella folle gioia tra tifosi, dando un non assegnato che avrebbe reso più memorabile il momento drammatico, anche e soprattutto per rispetto alle persone che non sono più qui con noi a scendere in piazza per gioire della vittoria della propria squadra del cuore. Forse, e sicuramente, merita altro approccio, è il problema della movida selvaggia che già di suo era un problema in tempo di pace (chiedere per conferma ai residenti nella zona dei Baretti di Chiaia, a Piazza Bellini o ancora a Via Aniello Falcone), nelle ultime settimane è diventato un problema sociale non solo per l'ordine pubblico, ma anche e soprattutto per l'ipotesi di contagio. Come abbiamo detto, purtroppo il Virus Cinese tutto è tranne che democratico e la vecchia vita della socialità diffusa, per quest'anno e, probabilmente, per l'anno 2021 ce la dobbiamo dimenticare!!! Il rischio è lo stesso della Spagnola del 1918-20 di ondate su ondate successive. Allora, per quanto all'avanguardia, non avevamo i metodi per analizzare e contrastare. Certo un vaccino aiuta e aiuterà, ma i rischi delle cose fatte in fretta sono sempre più dietro l'angolo e la prudenza, parola usata spesso in questi terribili giorni, non è mai troppa. |