Fase 2 - Napoli - La notte di follia della Coppa Italia non ha fatto danni |
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Scritto da Redazione |
Martedì 30 Giugno 2020 15:55 |
>>> Calcio - Coppa Italia - Napoli Vince la 6a Coppa - Video - Photogallery >>> Calcio - Coppa Italia - Sulla notte di festeggiamenti spunta l'ipotesi del tacito patto Stato-Tifosi >>> Calcio - Coppa Italia - OMS: "Sciagurati i tifosi in piazza" Abbiamo ancora negli occhi la notte di gioia sfrenata dei tifosi che hanno festeggiato fino a tarda notte la 6a Coppa Italia della storiad del Napoli e la voce di Ranieri Guerra che ammoniva la città ed i tifosi per aver esagerato con i festeggiamenti.
Ebbene, a distanza di 15 giorni (tempo canonico secondo le specifiche dell'OMS) dai grandi festeggiamenti dei tifosi a Piazza Trieste e Trento come a Mergellina e sul Lungomare, non sono registrati né focolai né contagi superiori alla norma in città. Insomma parafrasando il Sindaco de Magistris è stata un cotagio di felicità e basta. "Segno - dicono gli esperti infettivologi ed epidemiologi consulenti della cabina di regia regionale della Protezione civile - che il Coronavirus oggi in Campania circola davvero poco, e anche le poche decine di positivi asintomatici, e che funzionando probabilmente da riserva e serbatoio del Covid, hanno una carica virale talmente bassa che non si rilevano significativi focolai. Una ragione in più per essere ottimisti ma anche per non mollare e tenere alta la guardia nella consapevolezza che questo è il risultato del contenimento e della prevenzione portati avanti per mesi." Però se le cose vanno bene oltre è dovuto anche alla grande prova dei Napoletani di saper rispettare le regole: «Sarebbe un errore far scattare il “liberi tutti” proprio adesso - avverte Alessandro Perrella, infettivologo del Cardarelli e componente dell’Unità di crisi regionale sul Covid-19 - se i napoletani hanno potuto festeggiare senza danni, se i turisti possono venire a trascorrere le ferie in Campania senza rischi, se le attività lavorative e produttive stanno tornando alla normalità, lo dobbiamo al lungo periodo di lockdown che ha costretto il virus a modificare il proprio profilo infettivo. Se continueremo ad avere precauzioni, senza per questo rinunciare alla vita sociale, pubblica e lavorativa, allora potremo affrontare anche lo snodo autunnale con maggiore tranquillità. In autunno le condizioni climatiche più fredde e umide, il conseguente stress per le nostre vie respiratorie, la compresenza di altre affezioni stagionali, in particolare l’influenza con il suo effetto confondente e deprimente le difese immunitarie, potrebbero giocare a favore del Covid». |