Migranti - Aylan con il fratello Galip e la madre sono giunti a Kobane |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Sabato 05 Settembre 2015 10:19 |
Le bare con i corpi della famiglia Kurdi sono arrivate a Kobane, con il padre ed una delegazione di deputati turchi per il triste e straziante epilogo di quello che è diventato il simbolo di questa ondata migratoria senza precedenti in tempo di pace (almeno in Europa) A Kobane città simbolo dell'epica resistenza contro l'ISIS quest'anno che di fatto ne ha fermato l'avanzata alle porte d'Europa, parla il fratello di Abdullh Suleiman "voleva andare in Europa solo per il bene dei suoi figli". Ora Abdullah non è più in cerca di un altro futuro: "Mia sorella vive in Canada. Le autorità canadesi mi hanno chiamato per chiedermi se volevo seppellire mia moglie e i bambini in Canada, ma non ho accettato. Voglio seppellirli a Kobane", aveva spiegato. E così è stato oggi per Aylan, 3 anni, Galip, 5, e la loro mamma. Ad accoglierne le spoglie è la polverosa terra battuta del 'Cimitero dei martiri', chiamato così per ragioni diverse eppure tremendamente appropriato al loro destino. "Pagherò il prezzo di tutto questo per il resto della mia vita". Le controversie irrisolte con le autorità canadesi, che hanno negato di aver ricevuto una richiesta formale di asilo dalla famiglia di Abdullah e spiegato di aver registrato solo quella di un altro suo fratello, per lui sembrano ormai contare poco. Non andrà Oltreoceano né tornerà in Turchia, dove pure gli sarebbe stato offerto riparo. Quello che gli importa, invece, è che la morte dei suoi piccoli serva almeno a scuotere le coscienze di chi, in un modo o nell'altro, avrebbe potuto evitarla: "Voglio che i governi arabi - non i Paesi europei - vedano i miei bambini, e grazie a loro aiutino le persone". Ma oggi quell'immagine continua a interrogare proprio l'Europa, che sembra ancora non sapere come rispondere alla speranza di Abdullah: "Vorrei almeno che i miei figli fossero gli ultimi a morire in questo modo".
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