Regionali 2015 - I Guai giudiziari di Vincenzo De Luca |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Lunedì 22 Giugno 2015 09:59 |
Nell'aprile 2009 il rinvio a giudizio viene confermato per De Luca ad altri 13 imputati (tra cui il già sindaco di Salerno, Mario De Biase, ed il presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Gianni Lettieri). A marzo 2013 è stata dichiarata la prescrizione, rifiutata da De Luca e dagli imputati, in attesa di una pronuncia nel merito prevista per il successivo 19 giugno. Il 19 giugno il pm Montemurro chiede l'assoluzione per tutti gli imputati. L'11 dicembre 2013 De Luca viene assolto dalla magistratura perché "il fatto non sussiste". Per il sindaco De Luca e gli altri dirigenti e funzionari comunali implicati nell'inchiesta, la prescrizione sarà richiesta dall'accusa il 25 giugno lasciando, dunque, in piedi le sole due accuse di associazione a delinquere e concussione De Luca, però, insieme all'ex-sindaco De Biase, al dirigente comunale Di Lorenzo e il segretario generale Marotta, rinunciano alla prescrizione chiedendo di farsi giudicare nel merito per ottenere un'assoluzione piena. L’inchiesta sullo sversamento illecito di rifiuti nella discarica scatta nell'agosto 2001, all’indomani di un incendio che sollevò delle forti proteste dei residenti della zona, stanchi di convivere con odori nauseabondi. Il sindaco di Salerno, però, afferma di non essere stato lui a richiedere la prescrizione, come asserivano certi esponenti politici (a cui aveva garantito di rinunciare alla prescrizione), ma di essere stata una scelta del tribunale giudicante, dopo dieci anni di processo, tuttavia il codice di procedura penale consente in ogni caso all'imputato di rinunciare alla prescrizione. Il filone dell'inchiesta riguardante il possibile danno erariale è stato invece trasmesso dalla Procura Generale alla Corte dei Conti e al Ministero delle Attività Produttive. Resa pubblica la notizia, in quanto momentaneamente secretata dallo stesso Roberti per non influenzare l'imminente votazione, solo a seguito delle elezioni comunali, l'udienza preliminare è fissata all'8 novembre. La vicenda risale al tempo in cui il sindaco era stato nominato commissario straordinario per la costruzione del termovalorizzatore di Salerno in relazione alla grave emergenza rifiuti di Napoli del 2008. Il pm Roberto Penna contesta, dunque, la nomina a project manager dell'ingegnere del comune Alberto Di Lorenzo, carica non prevista dall'ordinamento legislativo italiano. Nel novembre 2011 il gup Franco Orio, su richiesta dei legali dei tre imputati, dispone il giudizio immediato. Il sindaco De Luca, infatti, si difende da tale accusa affermando che la figura di project manager, a cui sono dedicati numerosi congressi internazionali, è ampiamente utilizzata sia a livello locale che nazionale. Il 21 gennaio 2015 nella requisitoria finale il pm conferma la richiesta di condanna tre anni per peculato, ma il collegio giudicante assolve gli imputati dall'accusa, condannandoli contestualmente in primo grado ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio e alla pena accessoria di un anno di interdizione dai pubblici uffici. In quell'occasione, De Luca affermò: "Quel grandissimo sfessato di Travaglio, che aspetto di incontrare per strada al buio qualche volta a Roma… questo pipì… è scorretto… parla in televisione dieci volte di cose che non capisce e su cui io non c’entro niente… Imbecille!… Aspetto di incontrarlo al buio" La procura di Salerno ha emesso i provvedimenti a carico di trenta persone, accusate a vario titolo di abuso di ufficio, falso in atto pubblico e altre ipotesi di reato. Il 7 novembre 2014 il gup Sergio De Luca rinvia a giudizio il sindaco di Salerno e gli altri 22 imputati; l'inchiesta è iniziata nel 2008 in seguito agli esposti di Italia Nostra e del comitato "No Crescent" (costituitesi parti civili) contrarie al progetto Crescent secondo il loro parere "ecomostro di Salerno".
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