Coronavirus - La lettera di un contagiato di Salerno e dei disagi che ha subito |
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Scritto da Redazione |
Martedì 01 Dicembre 2020 23:50 |
Si parla sempre di coronavirus, di casi, e di decessi, ma molto raramente si parla delle condizioni dei contagiati, costretti, giocoforza, a restare segregati in casa. La cosa interessante è questa categoria degli asintomatici, cioè quelle persone che risultano positivi al tampone laringo-faringeo, ma che non sviluppano sintomi e che tanto stanno facendo discutere sull'opportunità di costringerli in casa o meno.
Ci è giunta in redazione una lettera di contagiato, per di più funzionario del Comune di Salerno, che ha raccontato la sua disavventura: Egregio Direttore
mi chiamo Roberto Nobile e sono un funzionario del Comune di Salerno. A seguito di un caso di positività nel mio ufficio tutti siamo stati sottoposti a tampone presso l’usca di Lancusi il giorno 10/11/2020.
Io, mio malgrado, sono risultato positivo pur essendo e rimanendo asintomatico.
Contattato dall’ASL dopo alcuni giorni dall’esito del tampone venivo avvisato che, per prassi, il tampone andava ripetuto dopo dieci giorni e che quindi avevano fatto la richiesta per il giorno 20/11/2020 per me e la mia compagna (contatto stretto di caso positivo) ma che dovevo attendere la conferma, da parte dell’USCA, di giorno e orario e se presentarmi all’usca di Lancusi o a quella aperta da poco di Salerno.
Il giorno 24/11/2020 non avendo ricevuta nessuna chiamata ho cercato di richiamare il signore della ASL che mi aveva contattato (telefonino spento), ho cercato di contattare il numero dell’usca di Salerno ma nessuna risposta. Non sapendo come muovermi, visto che non avevo risposte, ho contattato il responsabile Covid al quale cercavo di spiegare la situazione.
Il comportamento di questo “signore” è stato a dir poco mortificante, tra le risposte datemi:
“lei dopo quattordici giorni già si sente un recluso”
“se non le risponde nessuno allora l’errore è il mio per averle risposto”
“se chiunque ha un problema personale mi chiama….”.
Quello che io cercavo era solo di sapere se dovevo aspettare comunque la chiamata anche se il giorno 20 era passato o fare altro.
Esterrefatto e non sapendo come muovermi ho mandato una email al signore della ASL che mi aveva contattato con il seguente testo “Ad oggi non ho avuto notizie e non riesco a mettermi in contatto con nessuno. L'Usca non risponde e non sono stato contattato. Se la situazione persiste mi rivolgerò ai Carabinieri per capire il da farsi.”
Dopo circa trenta minuti venivo contattato telefonicamente e nella successiva email mi venivano inviate le prenotazioni per il tampone di controllo da fare il giorno 25/11/2020 ma che, comunque, dovevo essere contattato prima dall’usca per la conferma.
Non avendo avuta nessuna conferma il giorno 25/11/2020 mi sono presentato, con la mia compagna, all’usca di Salerno e, facendo lo “gnorri”, ho fatto il tampone dicendo che non sapevo ma la chiamata mi era stata fatta dall’asl ed era strano che non fossi in elenco vista la prenotazione.
Questo lo svolgersi dei fatti che reputo ASSURDI soprattutto se si pensa alle decine di persone anziane e sole che vengono abbandonate. In Italia, purtroppo, o bisogna avere amicizie o fare i “furbi” per ottenere qualcosa. Una riflessione sorge spontanea, non è che preferiscono che i cittadini, abbandonati, si rivolgano a laboratori privati spendendo soldi?
Le invio questa lettera solo perché sappia i disagi sopportati dai cittadini che, capendo anche il momento delicato, cercano l’ausilio delle istituzioni e trovano il comportamento discutibile di alcuni suoi funzionari. Io in qualità di funzionario in posizione organizzativa del Comune di Salerno occupandomi di igiene urbana ricevo decine di telefonate ogni giorno, anche a volte “assurde”, ma ho sempre mantenuto un comportamento istituzionale fornendo, per quanto possibile, spiegazioni a chiunque si sia rivolto a me, chiedendo anche scusa di eventuali disservizi.
Cordiali saluti
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