Genova - Inaugurato il Viadotto Genova San Giorgio |
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Scritto da Redazione |
Lunedì 03 Agosto 2020 21:47 |
E' stato inaugurato oggi il nuovo Viadotto Genova San Giorgio che sostituisce il Ponte Morandi crollato il 14 agosto 2018 portando con se 43 vite umane.
All'inaugirazione erano presenti il Premier Conte ed il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha rilasciato il seguente discorso Ringrazio il Prefetto per aver organizzato questo incontro che tenevo molto ad avere con voi, prima della cerimonia del ponte, per sottolineare pubblicamente e in maniera evidente alla pubblica opinione che la ferita non si rimargina, che il dolore non si dimentica e che la solidarietà non viene meno in alcun modo. Condivido la vostra scelta di vederci qui in Prefettura e non sul ponte. Lo preferisco anch’io, non perché sul ponte quello che avverrà tra poco non sia importante; lo è per la città naturalmente avere il nuovo ponte. Ma questo incontro è un’occasione di raccolta, non un’occasione di frastuono. La cerimonia è seriamente sobria e si limita a quello che è essenziale, cioè aprire il nuovo ponte per la città. E questo ponte non è una cancellazione di quel che è avvenuto. Anzi, io lo vedo in buona parte come una lapide che ricorda le vittime di quanto è avvenuto due anni addietro. Come lo è questo incontro qui in prefettura, raccolto, per ascoltarvi, per ribadirvi l’impegno per le cose non ancora definite, che so che sono consistenti e ancora aperte. Serve anche per dire a tutti voi quanto la vicinanza della Repubblica non viene meno nei vostri confronti. Il ricordo delle vittime segna la vita nostra, la vita collettiva della Repubblica. E il sostegno per i familiari e per le loro esigenze e sensibilità è un sostegno sincero. Lei, Presidente Possetti, ha raccontato alcuni aspetti, come quello della concessione, e comprendo bene come sia un elemento particolarmente sensibile per tutti voi. Lo è in realtà per tutti. Non è competenza mia naturalmente definire la questione, ma del governo e del Parlamento, ma queste sono cose che vengono tenute in grande considerazione. Un altro aspetto è quello della responsabilità. Le responsabilità non sono generiche, hanno sempre un nome e un cognome. Sono sempre frutto di azioni che dovevano essere fatte o di omissioni che non dovevano essere compiute. E quindi è importante che vi sia un’azione severa, precisa, rigorosa di accertamento delle responsabilità. Ed è importante anche il terzo punto che lei ha indicato: quello di una condizione che regoli - sperando che mai più avvenga - l’eventualità di una tragedia come questa per quanto riguarda i familiari. Naturalmente tutti avete avuto problemi di carattere affettivo, di emozione, di sentimenti, di condizioni di vita cambiata, turbata e sconvolta. Ma alcuni hanno avuto problemi, anche particolarmente intensi, di carattere concreto, economico. E questo non è giusto che avvenga. Ed è bene pensare ad una condizione che regoli quel che si deve fare in circostanze tragiche come quella che è avvenuta. Io continuo a seguire perché si arrivi a un punto positivo, concreto. Se le norme - come sembra - non consentono ad oggi interventi adeguati, occorre provvedere perché la lo spazio della normativa consenta di intervenire in queste condizioni. Io vi ringrazio molto per le cose che mi avete consegnato e che vi assicuro seguirò con grande attenzione, passo, passo, tutte quante. Adesso mi recherò al ponte, e sarà bello vedere questi quarantatré lampioni che ricordano le vittime. Saranno letti anche i nomi delle vittime per sottolineare come questo ponte non sia una chiusura di quanto è avvenuto ma la conseguenza di quanto è avvenuto. Ed è un modo anche di ricordare la tragedia. Chiunque vedrà il ponte a Genova - e anche molti dei non genovesi che passeranno - avranno sempre bene in mente che quel ponte è lì perché ce n’è un altro che è crollato, con le vite che ha troncato. Questa è una cosa che non andrà dimenticata. Certamente la ricorda la Repubblica. Vi ringrazio per questo incontro e ringrazio ancora il Prefetto per averlo promosso e organizzato. Il Premier Conte ha rilasciato il seguente discorso in video
E' probabile che già domani pomeriggio sarà operativo ed inizieranno a transitare le prime automobili Scheda il Viadotto Genova San Giorgio
Il Viadotto Genova San Giorgio (o viadotto Polcevera, secondo la cartellonistica presente in loco) è un viadotto autostradale che scavalca il torrente Polcevera e i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano, nella città di Genova. Il ponte, previsto in sostituzione del primo viadotto Polcevera parzialmente crollato nel 2018 e demolito completamente nel 2019, è stato progettato da Renzo Piano, costruito da Webuild e Fincantieri ed inaugurato il 3 agosto 2020. Il viadotto, con i relativi svincoli, costituisce il tratto iniziale dell'autostrada italiana A10, gestita dalla concessionaria Autostrade per l'Italia, a sua volta ricompresa nella strada europea E80. CaratteristicheIl progetto del ponte è stato realizzato dell'architetto genovese Renzo Piano tramite il suo studio Building Workshop ed è stato presentato ufficialmente il 7 settembre 2018 insieme al presidente della Liguria Giovanni Toti, al sindaco di Genova Marco Bucci e agli amministratori delegati di Società Autostrade e Fincantieri Giovanni Castellucci e Giuseppe Bono. Il progetto prevede quattro corsie e due corsie di emergenza. Costruito in struttura mista acciaio-calcestruzzo, è lungo 1067 metri ed è costituito da 19 campate sorrette da 18 pile in cemento armato di sezione ellittica a sagoma costante. Il viadotto è costantemente monitorato da quattro robot (progettati dall'IIT) dotati di ruote (con cui si muoveranno lungo le rotaie esterne del viadotto) e braccia snodabili. Ruolo di questi automi è quello di occuparsi dell'ispezione della superficie inferiore del ponte e della pulizia delle barriere antivento e dei pannelli solari. CostruzioneIl 18 dicembre 2018 le società Salini Impregilo e Fincantieri si sono aggiudicate l'appalto per la costruzione del ponte a un costo di 202 milioni di euro da ricostruire in un anno, con lo sviluppo della progettazione esecutiva affidato all'Italferr mentre la direzione e supervisione dei lavori di demolizione e costruzione del nuovo ponte è stata affidata alla società di certificazioni RINA per un importo di 14 milioni . Il 25 giugno 2019 è stata ufficialmente posata la prima pietra con la gettata del basamento della pila 9 alla presenza di varie autorità. Da luglio 2019 sono montati i nuovi conci di 50 e 100 tonnellate che vengono realizzati nel cantiere navale di Castellammare di Stabia, trasportati al cantiere navale di Sestri Ponente con una chiatta e portati al cantiere del ponte tramite trasporti eccezionali. Gli impalcati sono stati sollevati e posizionati grazie all'ausilio di tre mega gru, provenienti dai Paesi Bassi, capaci di sollevare carichi fino a 1200 tonnellate a un'altezza di 130 metri. Il 1º ottobre 2019 è stato posato il primo impalcato tra le pile 5 e 6. I lavori del ponte sono continuati anche durante la pandemia di COVID-19: infatti, il 28 aprile 2020 è stata issata e agganciata la diciannovesima e ultima campata, completando così la struttura del ponte. Il 6 giugno 2020 è iniziata la gettata della soletta in calcestruzzo, operazione conclusa in una decina di giorni. Il 21 luglio 2020 il sindaco di Genova Marco Bucci ha ufficializzato il nome del ponte e la sua inaugurazione per il giorno 3 agosto successivo. Tuttavia, la cartellonistica autostradale riprende la denominazione "Polcevera" già attribuita al vecchio viadotto. Il 3 agosto 2020 è stata ufficialmente inaugurata la nuova opera con una cerimonia svoltasi sul piano stradale e alla presenza del sindaco e dell'arcivescovo di Genova, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, del presidente della Camera Roberto Fico e del presidente della Regione Giovanni Toti. Nel corso della cerimonia sono stati letti i nomi delle 43 vittime del crollo del precedente viadotto Polcevera. Controversie
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