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Crisi Russia - Ucraina - USA: "Entro 48 ore invasione Ucraina" Stampa
Scritto da Redazione   
Mercoledì 23 Febbraio 2022 23:40

"Riteniamo che le forze russe" vicino all'Ucraina "siano pronte" ad agire. Lo afferma il portavoce del Pentagono, John Kirby, sottolineando comunque che solo il presidente russo Vladimir Putin sa che tipo di azione potrebbero condurre.

I leader delle repubbliche separatiste dell'Ucraina orientale hanno chiesto a Vladimir Putin un sostegno contro l'aggressione di Kiev. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Lo riporta la Tass.

 

 

Secondo quanto riporato oggi dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ci sono tra i 170 e 190 mila soldati pronti ad intervenire.

Già oggi una serie di attacchi haker verso i siti pubblici ucraini con un rallentamento delle infrastrutture digitali.

Il Consiglio Ue ha formalmente adottato il pacchetto di sanzioni contro la Russia dopo il riconoscimento delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.

Le misure saranno pubblicate entro oggi sulla Gazzetta ufficiale europeo e saranno direttamente applicabili.

 

L'informativa al Senato del Ministro degli Esteri

"In conferenza stampa Putin ha affermato di riconoscere le pretese di Donetsk e Lugansk sul territorio di tutto il Donbass, ben oltre la componente russofona presente nella regione e quindi includendo zone attualmente sotto il controllo delle forze armate ucraine, chiedendo per giunta il riconoscimento dell'annessione illegale della Crimea. Questo duplice sviluppo rischia di aprire la strada ad un'operazione militare su larga scala della Russia in Ucraina".

"Malgrado la gravità del momento e gli ultimi sviluppi cui stiamo assistendo in queste ore, vogliamo continuare a concentrarci su ogni iniziativa diplomatica che possa scongiurare una guerra. Una soluzione che riteniamo ancora possibile, anche se con margini che si riducono di giorno in giorno", ha detto il ministro.

"Abbiamo ribadito il sostegno dell'Italia all'integrità e alla piena sovranità territoriale dell'Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti e rivolto un appello alle parti perché tornino al tavolo negoziale nei formati appropriati. Iniziative unilaterali allontanano il raggiungimento di condizioni di stabilità e sicurezza nella regione".

"In questa situazione che può cambiare rapidamente è importante mantenere lo stretto coordinamento già in atto con i partner dell'Unione Europea e con gli Alleati della Nato. Lo dimostrano, da ultimo, il Consiglio Affari Esteri straordinario dell'Unione e la riunione tra i Ministri degli Esteri dei Paesi G7, cui ho partecipato ieri a Parigi".

"Stamattina ci siamo coordinati con il Presidente Draghi circa i prossimi passi da compiere per favorire una soluzione diplomatica. Siamo impegnati al massimo nei canali multilaterali di dialogo. Riteniamo tuttavia che non possano esserci nuovi incontri  bilaterali con i vertici russi finché non ci saranno segnali di allentamento della tensione, linea adottata nelle ultime ore anche dai nostri alleati e partner europei", ha affermato  Di Maio.

Polemica Mosca. Il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riferiscono Tass e Interfax, ha definito come "una strana idea di diplomazia" la dichiarazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio nell'informativa al Senato, secondo cui non potranno esserci contatti bilaterali con Mosca fino a quando non ci saranno segnali di una de-escalation russa in Ucraina. "I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale".

Dopo l'intervento al Senato, il ministro ha svolto l'informativa anche alla Camera. "Anche Mosca  - ha affermato il responsabile della Farnesina - dipende fortemente dagli introiti dell'export di energia e l'Europa è, appunto, il suo miglior cliente".


La reazione del Papa

"Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell'Ucraina", ha detto il Papa.

"Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane, si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti".

"Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche - ha continuato Francesco - perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra, il padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici". "Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, screditando il diritto internazionale". "Come me, tanta gente in tutto il mondo sta provando angoscia e preoccupazione - ha affermato il Papa nel suo appello - Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte". "Prego tutte le parti coinvolte - ha aggiunto - perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale".

"Vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti - ha detto il papa -. Gesù ci ha insegnato che all'insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti, perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra".

Un messaggio destinato a tutto il popolo ucraino per chiamare ciascuno alla "responsabilità" e al "sacro dovere dei cittadini" di difendere la patria: mons. Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, indirizza un messaggio "ai figli e alle figlie del popolo ucraino in Ucraina e negli insediamenti e a tutte le persone di buona volontà", in un momento drammatico per la nazione. L'arcivescovo sottolinea che il riconoscimento da parte della Federazione Russa delle auto-proclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk "rappresenta una seria sfida e minaccia all'intera comunità internazionale e al diritto internazionale"

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)
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