Parigi - Nuovo attacco terroristico 1 morto e 4 feriti - Assalitore ucciso |
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Scritto da Redazione |
Domenica 13 Maggio 2018 09:30 |
Tornano il terrore e la morte ai tavoli dei bistrot di Parigi, come la sera più terribile, quella del 13 novembre 2015. Stavolta è un uomo solo, che ha gridato «Allah Akbar!» inseguendo col coltello insanguinato, lungo le stradine attorno all'Opera, fra ristoranti, bar e teatri, la folla di passanti del sabato sera. Immediata la reazione del presidente Emmanuel Macron: «la Francia paga ancora una volta il prezzo del sangue, ma non cede un millimetro ai nemici della libertà».
Secondo i media francesi i feriti sarebbero almeno otto. L'assalto è avvenuto in rue Saint-Augustin, vicino all'Opera Garnier, una strada nota per i numerosi ristoranti, tutti affollati il sabato sera. A stretto giro è arrivata anche la rivendicazione dell'Isis, che attraverso il suo organo per la propaganda, Amaq, ha affermato che l'attacco è stato messo a segno da «un soldato» dello Stato islamico. L'aggressore ha accoltellato almeno cinque persone prima che la polizia - numerosissima nel centro di Parigi in questa serata di vacanza e di grande afflusso di turisti nella capitale - intervenisse: prima a quanto sembra con un taser e poi con proiettili veri. L'uomo ha affrontato gli agenti gridando «uccidetemi o vi ammazzo!», poi è crollato a terra, ed è morto pochi minuti dopo. Addosso non aveva nulla nessun documento, sembra neppure un cellulare.
Video - L'assalto In tarda serata, il procuratore della Repubblica Francois Molins, in una brevissima conferenza stampa improvvisata in strada, ha annunciato che è la procura antiterrorismo ad indagare «visto che diverse persone hanno udito l'uomo gridare Allah Akbar». Si ignorano però ancora l'identità, l'attività, gli eventuali contatti che l'aggressore aveva e che potrebbero essergli stati utili per organizzare l'attacco. Un ristoratore che si è trovato proprio davanti a uno dei raid dell'aggressore - che andava e veniva nella rue Saint-Augustin, a due passi dall'Opera Garnier - ha parlato di «uno che aveva l'aria di un pazzo, di un drogato. Era pronto a tutto, a morire». Tutto è cominciato attorno alle nove, al momento in cui l'afflusso è massimo nella zona.
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