Isis in Libia: l'Onu, la soluzione è 'politica'. Obama: sconfiggeremo i terroristi |
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Scritto da ANSA |
Giovedì 19 Febbraio 2015 10:45 |
>>> Mappa Interattiva dei Paesi dove c'è l'ISIS
"Siamo pronti a contribuire al monitoraggio di un cessate il fuoco e al mantenimento della pace, pronti a lavorare all' addestramento delle forze armate in una cornice di integrazione delle milizie in un esercito regolare e per la riabilitazione delle infrastrutture", ha detto al Consiglio di Sicurezza il Rappresentante Permanente italiano Sebastiano Cardi. La conferma arriva anche dal ministro degli interni Angelino Alfano che a Washington ha sottolineato come "noi siamo parte di una comunita' internazionale e siamo pronti a fare la nostra parte. Ma ogni ragionamento che individui un'azione specifica e' prematuro, e in questo momento fuori luogo". Alfano ha anche parlato della minaccia di infiltrazioni con i barconi di immigrati. "Non c'e' traccia reale di un nesso tra immigrazione e terrorismo. Ma non si puo' escludere nulla". A confermare le sue parole arriva da Londra la notizia che una donna di 25 anni di Birmingham è stata arrestata all'aeroporto londinese di Heathrow appena scesa da un volo in arrivo dalla Turchia ed è stata accusata di terrorismo. Alfano si trova a Washington per un vertice internazionale contro l'estremismo islamico, a cui partecipano oltre 60 Paesi. La crisi Libica non e' esplicitamente al centro dell'evento, ma di certo ne fa parte. Si parla della sfida lanciata dall'Isis e dal al Qaida, che, ha detto Obama, "e' una sfida per il mondo intero, non solo per l'America". La forza militare non e' pero' sufficiente, ha affermato il presidente americano. E' necessario sconfiggere anche la propaganda, contrastare i terroristi che online "fanno il lavaggio del cervello" ai giovani musulmani. E il mondo islamico si deve mobilitare: "Schieratevi nella lotta contro gli estremisti", ha detto il presidente rivolgendosi ai leader musulmani. Il Cairo però preme per una risposta muscolare. Dopo i raid aerei di lunedì e martedì, le forze egiziane hanno compiuto anche un'incursione via terra, fino a Derna, e secondo alcune fonti "hanno ucciso 155 combattenti dell'Isis e ne hanno catturati altri 55". E all'Onu il governo egiziano insiste affinché venga quantomeno revocato l'embargo sulle armi per il governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, cioè quello costretto ad operare da Tobruk poiché a Tripoli la fa da padrone un governo 'parallelo' formato dalle milizie islamiche. Una richiesta avanzata anche dallo stesso governo, tramite il ministro degli esteri Mohammad al Dairi. L'orientamento del Palazzo di Vetro sembra però diverso. Al momento la prospettiva più concreta sembra quella che prevede di concedere altro tempo al mediatore dell'Onu Bernardino Leon, considerato che un intervento militare internazionale, o anche la fornitura di altre armi ad una sola delle parti in conflitto allontanerebbe la possibilità di una soluzione "politica". E Leon oggi ha auspicato che un'intesa possa essere raggiunta raggiunto "presto". Le divergenze tra le parti, ha detto, "non sono insormontabili". Ma "il tempo non è infinito, e rischia di scadere presto, pregiudicando i fragili risultati raggiunti" dalla mediazione Onu sostenuta dall'Italia, ha affermato il ministro degli esteri Paolo Gentiloni.
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