Nuove minacce Isis via Twitter, bandiera sul Colosseo |
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Scritto da ANSA |
Sabato 21 Febbraio 2015 22:14 |
"Le onde ancora ci separano, ma questo è un mare piccolo, è una promessa al nostro Profeta", minaccia il comunicato allegato ai nuovi proclami Isis: "State attenti, ogni stupido passo vi costerà caro", si afferma forse in riferimento al ruolo guida che l'Italia vuole giocare per la stabilizzazione della Libia. "Ogni stupido passo incendierà tutto il Mediterraneo", si prosegue citando tutti i Paesi confinanti, dalla Tunisia all'Egitto. E ancora attacchi, "siete i cani da guardia" dei Paesi arabi, riferimento a punizioni e torture. Si cita anche Omar al-Mukhtar, l'eroe libico della resistenza anti-italiana negli Anni 20 del secolo scorso. L'account jihadista che ha pubblicato foto e comunicato è inserito nella 'lista nera' del collettivo hacktivista Anonymous, che all'indomani della strage di Parigi nell'attacco a Charlie Hebdo, ha lanciato #OpIsis per 'spegnere' il network online dello Stato islamico. Centinaia gli account sui social network oscurati o 'messi a nudo', così come decine di siti web o indirizzi di posta. Difficile stabilire se l'odierna 'sparata' mediatica sia collegabile a minacce precise e concrete. E' la prima volta che nella propaganda jihadista la bandiera nera viene issata sul Colosseo invece che non sul Vaticano, tradizionale 'bersaglio' dell'Isis. Ed è accertato che da settembre a oggi, il termine "Rum", con cui i seguaci di Baghdadi indicavano secondo la tradizione musulmana l'antica Costantinopoli, ha effettivamente cambiato senso. Dalle minacce del portavoce Isis Adnani, lo scorso settembre, la propaganda dello Stato islamico parla concretamente della Città Eterna, cuore cristiano d'Europa e sede del Vaticano. Ma alle minacce dell'ISIS il popolo romano risponde per le rime. Al Washington Post non è sfuggita la lunghissima serie di battute su Twitter postate sotto l'hashtag "#We_Are_Coming_O_Rome" creato dai jihadisti. Ecco allora che tanti romani consigliano agli uomini del Califfo di non scegliere l'ora di punta per l'attacco: troppo alto il rischio di finire imbottigliati nel traffico del Grande Raccordo Anulare. E sotto l'immagine di un maxi-ingorgo si legge: "State arrivando a Roma....Siete sicuri?".
Un combattente italiano, probabilmente veneziano di nome 'Francesco' ma con l'appellativo di battaglia di Abu Izat Al-islam, sarebbe stato ucciso a Kobane da una donna cecchino curda. La notizia, che rimbalza sui siti di alcuni media italiani, è stata riportata anche dal tg de La7 secondo cui lo "avrebbero reso noto i curdi". Così come riportato, nel pomeriggio, su Fb anche dal giornalista Mediaset Toni Capuozzo. La notizia al momento non trova nessun riscontro ufficiale. Short URL: http://2cg.it/1in |