Inchiesta Panama Papers - I leader del mondo che spostano miliardi nei paradisi fiscali |
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Scritto da Redazione |
Lunedì 04 Aprile 2016 07:42 |
Lo denunciano milioni di documenti fatti trapelare sui media internazionali. Fra i beneficiari di questi schemi vi sarebbero persone indicate come vicine al presidente russo Vladimir Putin, familiari del leader cinese Xi Jinping, del presidente ucraino Poroshenko, del re saudita, dei premier di Islanda e Pakistan.
Nella lunga lista di nomi coinvolti nello scandalo dei paradisi off-shore rivelato dai 'Panama Papers' ci sono parenti e persone vicine al presidente siriano Bashar Al Assad, ma anche il defunto Muammar Gheddafi e l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Lo riporta la Bbc. L'elenco continua ad allungarsi di ora in ora e spazia dalla politica, allo spettacolo, allo sport. Tra gli altri ci sono i nomi del presidente dell'Argentina Mauricio Macri, di parenti del presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev. Le rivelazioni sono contenute in milioni di documenti (denominati Panama Papers) fatti trapelare da uno studio legale non molto noto, Mossack Fonseca, ma con sedi a Miami, Hong Kong, Zurigo e 35 altre localita'. Documenti passati al giornale tedesco Suddeutsche Zeitung e da questo condivisi poi con un pool di reporter investigativi di vari media internazionali fra cui i britannici Guardian e Bbc. Per l'Italia l'esclusiva è de L'Espresso. Il Guardian si concentra in apertura della sua edizione online solo su Putin, che viene ritenuto coinvolto indirettamente attraverso la figura di Sergei Roldugin: un musicista, indicati fra i migliori amici del presidente russo e padrino di una delle sue figlie, che sarebbe il terminale almeno nominale di uno spostamento di due miliardi di dollari partiti da Bank Rossya, un istituto di credito guidato da Yuri Kovalciuk, che gli Usa sostengono essere una sorta di banchiere del Cremlino, indirizzati verso Cipro e il paradiso off-shore delle Isole Vergini Britanniche. Sospetti che peraltro il Cremlino respinge come una montatura, assicurando che la Mosca ha i mezzi per difendere in sede legale la reputazione di Putin. Altri media coinvolti nella rivelazione di questi leaks allargano da parte loro il campo delle personalita' al centro dei sospetti. Personalita' fra cui figurano esponenti dello spettacolo e dello show business, accanto a criminali e trafficanti, ma anche altri leader politici o persone a loro vicine. Haaretz, oltre a soffermarsi su businessman e personaggi pubblici israeliani, cita ad esempio aziende che secondo le carte dello scandalo farebbero riferimento ai capi di governo di Islanda e Pakistan. Nelle carte dello scandalo sulla rete di banche e studi legali che avrebbero dirottato di nascosto miliardi di dollari verso paradisi fiscali a vantaggio di criminali, leader politici e vip vari, figurano anche il calciatore Lionel Messi e l'attore cinese Jackie Chan. Accanto, nell'immensa lista dei Panama Papers, anche i re del Marocco Mohamed VI, e quello dell'Arabia Saudita Salman, che furono aiutati da Mossack Fonseca - lo studio legale che risulta all'origine della diffusione di questi documenti - nell'acquisizione di yacht di lusso. C'è anche il nome del padre dell'attuale primo ministro britannico, David Cameron, morto nel 2010. Citati anche dirigenti sportivi sudamericani gia' comparsi nello scandalo Fifa, come l'ex vicepresidente del calcio mondiale Eugenio Figueredo e suo figlio Hugo, nonche' l'uruguaiano Juan Pedro Damiani, del comitato etico della stessa Fifa. Il nome di Messi viene collegato ad una societa' con sede a Panama denominata Mega Star Enterprises Inc. e creata nel 2012 - apparentemente per sottrarre capitali al fisco - da Mossack Fonseca.
Nei documenti anche Michel Platini - Nell'immane massa di socumenti dei Panama Papers compare anche il nome di Michel Platini, ex fuoriclasse della Juventus e dirigente attualmente sospeso dell'Uefa. Secondo Le Monde, Platini fece aprire una società offshore circa un anno dopo la sua elezione ai vertici del calcio europeo e chiese agli avvocati della Mossack Fonseca di amministrare la Balney Enterprises Corp., nata a Panama il 27 dicembre 2007. Il quotidiano francese non ha avuto risposta alle domande poste a Platini sulle finalità di questa società, ma attraverso un suo portavoce ha fatto sapere che "i suoi affari sono assolutamente legali".
Oltre 11 milioni di documenti segreti analizzati per un anno da 300 giornalisti di 76 paesi diversi, tra cui L'Espresso in Italia. Ecco tutti i numeri dei 'Panama Papers', la più grande fuga di notizie nella storia della finanza, persino più vasta di quelle di Wikileaks nel 2010 e da Edward Snowden nel 2013.
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