Linea Andria - Corato - Forse è il tempo di riconsiderare la corruzione |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Giovedì 14 Luglio 2016 13:08 |
In effetti, se devo passare anche per un mostro ben venga, ma se parliamo "solo" di 23 - 30 vittime ed una 50ntina di feriti, per quello che è acccaduto, per come si sono accartocciate le lamiere, per il tempo infinito occorso ai soccorritori che hanno raggiunto un posto tutto sommato impervio, per il tempo infinito necessario all'estrazione delle vittime e dei feriti, beh... io un bel cero a San Nicola lo accenderei ringranziando che la strage è stata parecchoio contenuta.
Se i dati che abbiamo avuto durante il momento più drammatico post incidente ci hanno detto che su quei treni viaggiavano oltre 400 persone in giorni normali, è chiaro che il cero a San Nicola deve essere quadruplo!!! Forse spostando solo di poche ore verso la mattina presto, oggi stavamo facendo una conta ancora peggiore. Ma è ovvio che quello che ho detto è una (quasi) provocazione! Forse è più interessante, prima di mettere in croce macchinisti, capi stazione, i classici pesci piccoli che ora pagheranno caro e amaro delle insufficienze strutturali, e a cui va tutta la mia stima e solidarietà, perché non può essere solo un errore di due persone che, sono convinto, in totale buona fede, hanno dato l'OK al disastro, perché sarebbe come mettere sotto scacco le centinaia di capistazione che ogni santo giorno danno il via e ci proteggono da scontri molto più gravi in termini di vite umane. La domanda N°1 è come mai treni moderni con tutti i dispositivi, non avevano degli altrettanti dispositivi sulle rotaie, come sta uscendo in questi giorni, per evitare il collasso tra due treni? Ma soprattutto perché dal 2008, solo in questi giorni si parla di gara d'appalto per il raddoppio della linea, che, forse, avrebbe evitato la strage? Raffaele Cantone stamane parla anche di corruzione, ma se devo essere più oggettivo io mi guardo intorno e vedo che quando c'è da fare un importante lavoro strategico ed infrastrutturale, le gare d'appalto si allungano e come si vuole iniziare un lavoro di questi, puntalmente partono i ricorsi, controricorsi, straricorsi ecc. per anni e anni di querele, contro querele, stra querele, fino ad arrivare ai morti e stramorti che sono le vittime innocenti di queste inutili leggi anticorruzione e lungaggini burocratiche. Infatti ho detto inutili leggi perché di fatto la corruzione non la eliminano, la alimentano all'inverosimile, le opere restano lì ferme con il monumento al degrado strutturale e poi piangiamo i morti con la solita e deprecabile frase "era una strage che si poteva evitare!!!" Le più importanti strade ed opere infrastrutturali italiane sono state fatte, e questo è storia, con mazzette e quant'altro, senza che nessuno facesse troppo il naso storto. Anzi, era normale pagare una mazzetta per fare un lavoro di questo tipo. Su quelle infrastrutture abbiamo basato il nostro benessere, ma come dico sempre, il benessere di un paese di vede dagli autovelox e dall'uso di essi: in Germania non ci sono limiti e l'economia viaggia veloce, in Francia ci sono, ma dopo una sentenza di limitazione all'uso, l'economia francese viaggia moderatamente, in Italia tra tutor, autovelox e quant'altro stiamo in stagnazione. Se tanto mi da tanto, allora anche sulle regole, forse è giunto il tempo di una deregulation più selvaggia. Adam Smith, il padre dell'ecomonia politica classica sosteneva che un sistema più è lasciato libero più si autoregolamenta. Il pensiero applicato lo vediamo ad esempio in eBay, dove tutti possono comprare e vendere, ma se hai dei feedback negativi se fuori senza se e senza ma. Mi chiedo perché in politica e soprattutto infrastrutturalmente non possano valere le stesse regole. Basterebbe rispettare lo schemino: A vince l'appalto, si danno tempi precisi, costruisce, si rispettano i tempi, si collauda e se tutto va bene lo Stato paga e se succedono disgrazie si cerca di capire chi ha sbaglaito e dove. Forse sugli appalti sarebbe anche il caso di non fare gare a ribasso ma al giusto. Se per costruire una strada mi occorre 1mld di euro, è ovvio che non posso farlo a 500mila, perché uso materiali che non userei neanche per costruire la casa delle bambole o la pista per le macchine radiocomandante. Poi il grande problema Mafia (inteso in termini generali, non solo quella siciliana). Stando a quanto detto dai vari esperi di antimafia, in Italia esistono leggi fatte bene per bloccare infiltrazioni e quant'altro, mentre nel resto d'Europa non esiste una regolamentazione, e quindi le Mafie trovano praterie rispetto al "Vietnam dell'Italia" Guardacaso, però, all'estero si fanno le opere, si spendono soldi, si usano fondi europei, mentre qui si sta a puntare il dito, con strade ormai obsolete e pericolose. Conviene? Dai tempi della P2, si sono combattute tutte le logge possibili ed immaginabili, ma non si è fatta una legge, all'Americana (di stampo anglosassone), per gestire le lobby. Oggi piangiamo i morti innocenti di una line anteguerra, ma rimanaiamo nel nostro falso perbenismo inutile, nella nostra anticorruzione estrema che fa morti e non fa strade, ferrovie per paura di infiltrazioni. Frose dovremmo, tutti, ripensare a queste posizionie trovare una strada che smetta di fare vittime inutili all'altare dell'anticorruzione |