Coronavirus - 259 decessi in Cina oltre 11.000 i contagiati, ma la mortalità del virus è solo 2,40% |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Sabato 01 Febbraio 2020 13:33 |
Il contagio si sta diffondendo a macchia d'olio in Cina con 2.102 casi e 45 decessi im 24 ore che fanno salire il conto a oltre 11.000 contagi e 259 decessi. Se i numeri sembrano apocalittici, a fronte di una diffusione apparentemente molto estesa, la mortalità è estremamente bassa da qualunque angolazione la si voglia vedere, cioè intorno al 2,40%.
I motivi dei decessi sono da considerare nei casi specifici delle persone contagiate, dal loro stato di salute generale, di prevenzione e soprattutto di cura. E' ovvio che ora conoscendo il fenomeno e conoscendo la sintomatologia, cioè quella tipica di una influenza che degenera in polmonite di un tipo di virus nuovo, ma non del tutto, essendo simile a quella dell'influenza. Per fare un paragone, prendiamo i casi di influenza classica pubblicati dal Il Sole 24 ore sull'annata 2018-2019 per la sola Italia (popolazione stimata 60.000.000 di persone): "La stagione si è conclusa in linea sostanzialmente con quanto atteso. Da ottobre 2018 ad aprile 2019 sono stati segnalati ai vari sistemi di sorveglianza dell’influenza (casi gravi, Sismg, InfluWeb, InfluNet-Epi, InfluNet-Vir) 809 casi gravi provenienti da 19 regioni italiane di cui 8 in donne in stato di gravidanza. Una su quattro di queste persone (198 casi) purtroppo non ce l’ha fatta. Si tratta di casi di influenza confermata in soggetti con diagnosi di Sari (Severe Acute Respiratory Infection-gravi infezioni respiratorie acute) e/o Ards (Acute respiratory distress syndrome-sindromi da distress respiratorio acuto) ricoverati in terapia intensiva. Tre quarti di essi – 601 casi – hanno richiesto intubazione in terapia intensiva" "..." "L’influenza ha avuto gli esiti peggiori in persone con una salute già compromessa: l’84% dei casi gravi e l’89% dei deceduti aveva almeno una condizione di rischio preesistente come diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità). E soprattutto l’80% dei casi gravi non era vaccinato.
Il principale responsabile dei casi più gravi (522 casi pari al 69% del totale) è stato il virus A/H1N1pdm09, in 107 casi (il 14%) è stato isolato il virus A(H3N2) In 132 (il 17%) il virus A/non sottotipizzato. In un solo caso è stato isolato il virus di tipo B." La cosa interessante è che la mortalità per contagio della SARS del 2002 era stimata intorno al 10% dei casi, mentre il nuovo Coronavirus è, come calcolato in precedenza, solo 2,40%, 7,60 punti percentuali in meno Di questi decessi, va altresì detto che nessuno dei contagiati al di fuori dell'area asiatica, per quanto siamo a conoscenza, è deceduto, anzi, soprattutto allo Spallanzani di Roma, i 4 casi del 2002 di SARS e 2 casi di Ebola (molto più micidiale) hanno avuto completa guarigione. In ultimo il Coronavirus fa parte della famiglia virale H1N1, che è comune a molti ceppi influenzali (quindi anche aver fatto il vaccino antinfluenzale ha il suo valore protettivo). |