Coronavirus - Migliorano i turisti cinesi allo Spallanzani - Un contagio a bordo della Westerdam, caccia ai 1.200 passeggeri |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Lunedì 17 Febbraio 2020 14:13 |
Stando alle misurazioni del Johns Hopkins Center di Baltimora, sembra quasi che, dopo il picco registrato per la modifica dei parametri di misurazione sui contagatia, il numero di persone contagiate sia leggermente sceso. Certo siamo arrivati a quasi 72.000 casi registrati, per lo più in Cina, ma sale anche la cifra delle persone che sono guarite dal contagio, che sono 11.317 al momento (1 su 7 contagiati, ovvero 15,71%) Ovviamente in una guerra di questo tipo ci sono anche dei decessi che arrivano però, pur nella drammaticità del caso, a soli 1.775 ovvero solo il 2,46% dei casi.
Se si opuò definire il virus poco mortale, ciòche continua ad essere preoccupante è la quantità di contagi che ci sono e non sono del tutto chiari, anche perché le notizie dalla Cina sono sempre molto contradditorie. Innanzitutto, le cure prestate alla coppia di turisti cinesi in cura allo Spallanzani di Roma sembrano funzionare bene, econdo il nuovo bollettino medico "i due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, casi confermati di infezione da nuovo coronavirus, continuano a essere ricoverati nella terapia intensiva del nostro istituto. Sono stabili e in progressivo miglioramento le condizioni generali di entrambi". Contesutalmente anche il 17enne che si trovava a Wuhan e che per 2 volte è stato lasciato in Cina, è risultato negativo (non infetto) dal Covid-19. Notizie meno incoraggianti arrivano da Yokoama, dove nella quarantena della nave Diamond Princess con a bordo 35 connazionali: "sembrerebbe che ci sia un nostro connazionale, che però è partito col volo americano perché è residente in America, sposato con una donna americana. Aspettiamo ancora conferme". Lo ha detto Stefano Verrecchia, capo dell'Unita di Crisi della Farnesina, ad Agorà Rai Tre. Verrecchia ha sottolineato che "sarebbe il primo caso di un italiano, comunque già in volo per l'America", mentre "fra i connazionali di cui ci dobbiamo occupare noi non risulta al momento alcun contagiato". Secondo Verrecchia "probabilmente non tutti gli italiani rientreranno, perché una parte dell'equipaggio potrebbe rimanere a bordo perché funzionale alla nave". Altra notizia poco incoraggiante arriva dalla Cambogia, dove la nave Westerdam, la nave con a bordo oltre 2.200 persone (1.455 passeggeri e 802 membri dell'equipaggio) ha ormeggiato in Cambogia dopo che altri quattro Paesi asiatici, Giappone, Filippine, Taiwan, Thailandia, avevano rifiutato l'attracco per timore del virus, lasciandola in mare per 10 giorni. Dopo i controlli sanitari, le autorità canbodiane hanno fatto rientrare nei rispettivi paesi i passeggeri dell'equipaggio. Una donna americana poi risultata infetta, tra i primi a sbarcare dalla nave, si era spostata in Malesia dove ha poi sviluppato i sintomi della malattia ed è risultata positiva al virus a un controllo sanitario. Le autorità cambodiane e l'armatore della Westerdam si sono messi sulle tracce dei 1.200 passeggeri che sono scesi dalla nave allo scalo malaysiano di Kuala Lumpur. Alcuni di essi sono nella capitale Phnom Penh, dove si sottoporranno a test sul coronavirus, ma altri avrebbero già lasciato la Cambogia e si sarebbero imbarcati su voli commerciali per rientrare nei rispettivi Paesi. Almeno 145 di questi sono passati per la Malaysia, dove l'83enne americana è stata trovata positiva. L'11 febbraio la nave Westerdam che fa capo alla compagnia britannico-americana Holland America Line si è vista negare l'ingresso dal primo ministro thailandese, il generale Prayut Chan-o-cha con questa motivazione: "Non consentiamo l'attracco nei nostri porti, ma prendiamo in considerazione l'assistenza umanitaria, se vogliono fare rifornimento o approvvigionamento di viveri sicuramente provvederemo", ha detto. "Ci sono molte persone a bordo, dobbiamo essere cauti, non consentire che la situazione entrino nella fase 3 della diffusione del virus (in Thailandia)", ha aggiunto.
La nave era salpata da Singapore il 16 gennaio con un itinerario che originariamente prevedeva soste nelle Filippine, Taiwan, Giappone, Corea del Sud e per concludere in Cina, per poi spostare la destinazione da Shanghai a Yokohama. Ha effettuato tappe in Thailandia, Cambogia, Vietnam e Hong Kong. A Hong Kong sono scesi 1.254 passeggeri e ne sono imbarcati 768. Intanto Filippine e Taiwan hanno annunciato la chiusura dei porti e le autorità giapponesi hanno negato l'ingresso. Nel frattempo la compagnia aveva annunciato l'intenzione di attraccare a Laem Chabang, in Thailand, per consentire lo sbarco dei passeggeri, ma la sosta è stata negata. In ultimo c'è un caso sospetto a Battipaglia (SA), dove un Cinese di 40 anni è arrivato al pronto soccorso Santa Maria della Speranza con i sintomi presumibilmente riconducibili alla malattia Covid-19, essendo rientrato recentemente dalla Cina. Secondo i protocolli di sicurezza del Ministero è stato trasportato a Napoli al Cotugno, il centro specializzato nelle malattie infettive con un'ambulanmza ad contenimento. È risultato negativo al test del Convid-19 il paziente cinese di Battipaglia ricoverato al Cotugno |