Coronavirus - LOMBARDIA ED ALTRE 14 PROVINCE CHIUSE - STOP A DISCOTECHE E PUB FINO AL 3 APRILE - Video |
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Scritto da Redazione |
Domenica 08 Marzo 2020 10:05 |
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha firmato stanotte verso le 04.00 la bozza di decreto che era circolata già nella giornata di ieri che di fatto chiude, anche se non maniera totale la Lombardia ed altre 14 province. "Non c'è più una zona rossa - spiega il premier - scomparirà dai comuni di Vo' e del lodigiano. Ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l'intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli,Padova, Treviso e Venezia. Qui fino al 3 aprile - per fare solo due esempi - saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire. Restano chiuse intanto le scuole in tutta Italia".
"Mi assumo la responsabilità politica" delle decisioni che vengono prese in queste ore: "Ce la faremo", dice Conte a notte fonda. E lancia un appello alla "auto responsabilità": per fermare il contagio non si può più "fare i furbi", dice invitando i ragazzi a stare in casa a leggere e tutelare così la salute dei loro nonni. La firma del decreto arriva nel momento più buio sia metaforicamente che realmente, alle 03.52 del mattino, in quella distanza che lontana dal giorno prima, ma ancora troppo presto per essere giorno. A far scattare l'idea di firmare il decreto è stata l'incredibile fuga da parte di molti cittadini di passaggio o non residenti in Lombardia per la paura che, come avvenuto per la Zona Rossa, potessero diventare "ostaggi di stato" fino al 3 di aprile. L'altro fronte su cui il governo opera è quello sanitario: il premier annuncia la firma di un contratto per la produzione tutta italiana di 500 dispositivi al mese di rianimazione, con l'obiettivo di fare di più. E anche l'incremento della linea produttiva dei dispositivi di protezione come le mascherine. Ma poiché nelle aree dove il contagio è più forte gli ospedali fanno fatica, il presidente del Consiglio annuncia anche la possibilità di ridistribuire i pazienti tra le regioni. Intanto, l'appello ai cittadini è "entrare nell'ottica della responsabilità, senza furbizie" ma accettando qualche restrizione: il governo, assicura Conte, sta facendo la sua assumendo decisioni "coraggiose".
Video - Conferenza Stampa del Premier Conte |