Coronavirus - Napoli - Pronta la Task Force alla Pascale per Il Metodo Napoli: Terapia Tocivid-19 |
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Scritto da Redazione |
Giovedì 12 Marzo 2020 10:59 |
Il Metodo Napoli, quello che utilizza la molecola dello tocilizumab, l'antiartritico usato anche in oncologia per curare casi di gravi infiammazioni ed provato su un ristretto gruppo di pazienti sia in Cina che a Napoli.
All'University of Science and Technology of China su 21 pazienti trattati per 20 è andata bene: «Sono stati dimessi, da noi non ci sono più ricoverati» ha dichiarato il medico cinese Wang Dongxiang ai colleghi de IL MATTINO di Napoli, mentre i medici napoletani Paolo Ascierto, Enzo Montesarchio, Franco Perrone e Roberto Parrella a tempo record hanno presentato all'AIFa (Agenzia Italiana del Farmaco) il protocollo per il trattamento terapeutico in questa guerra contro il nemico invisibile. Un evento senza precedenti sia per la collaborazione Italo-Cinese (del resto a Napoli c'è un'antica tradizione avendo la prima università al mondo di studi sinologici, l'Orientale) sia perché i medici degli ospedali Cotugno e Pascale con competenza di livello internazionale e creatività stanno sfruttando il residuo vantaggio di tempo, usando un termine ciclistico di tirare la volata al Nord che sta in una situazione di collasso quasi totale, sia perché se dovesse funzionare, tirerebbe la volata finale al resto del mondo dove la Pandemia, usando il termine del'OMS, si sta abbatendo «Abbiamo stabilito un vero ponte della ricerca con i colleghi», ha dichiarato soddisfatto Gerardo Botti, direttore scientifico del Pascale. «La nostra esperienza più che decennale nell'utilizzo dell'immunoterapia nei pazienti oncologici - chiarisce il direttore delle Terapie innovative al Pascale, Paolo Ascierto - ci ha condotto allo scambio di informazioni e dati. Abbiamo intuito il potenziale dei farmaci anti-interleuchina 6, classe di cui fa parte tocilizumab, nel trattamento delle complicanze del coronavirus perché lo avevamo già usato per contrastare la sindrome da rilascio citochimica dopo la terapia con le cellule Cart-T in alcuni tipi di tumori». La sitazione ad oggi I pazienti trattati sono 8 con età compresa dai 51 ai 67 anni con patologie pregresse ricoverati in Terapia Intensiva e con ventilazione meccanica assistita. La terapia si chiama Tocivid-19 (crasi tra Covid e il nome del farmaco, tocilizumab) e deve avere l'ok dell'AIFa (ma dovrebbe essere quasi una formalità vista la grave crisi) e i dati sull'infiammazione polmonare e la funzionalità respiratoria che migliora con il medicinale, stando ai primi riscontri. Si punta a raggiungere un campione di 50 pazienti nel giro di qualche giorno, oltre 250 per la ricerca. «Lo studio clinico può essere multicentrico, con un coordinamento deciso dagli enti regolatori: c'è tanta voglia di fare tra i colleghi», afferma Montesarchio. E i riscontri sono attesi a stretto giro perché il tocilizumab agisce in 24-48 ore, massimo 5-6 giorni. Il metodo è l'infusione in sessione unica, usando lo schema cinese. «Potrebbe essere indicato anche un secondo ciclo, così come si fa già per contrastare la tossicità delle cure anti-cancro in Car-T», aggiunge Montesarchio, anticipando le ipotesi al vaglio. Ascierto chiarisce che il farmaco «viene impiegato nella polmonite da Covid-19 solo off label, cioè al di fuori delle indicazioni per cui è registrato, ma si conosce tutto del prodotto, anche gli effetti collaterali», e aggiunge: «E importante che l'utilizzo venga esteso quanto prima, così potremo salvare più vite. Serve subito il protocollo nazionale per estendere l'impiego: il farmaco ha dimostrato di essere efficace». E, con l'obiettivo di accelerare, a Napoli è stata costituita una task force guidata, oltre che da Ascierto e Montesarchio con Franco Buonaguro, direttore di Biologia molecolare e oncogenesi virale dell'Istituto Tumori. |