Coronavirus - Sky International elogia l'Ospedale Cotugno: «C’è una maniera per fermare i contagi del personale ospedaliero, è quella che abbiamo visto qui a Napoli» |
![]() |
Scritto da Redazione |
Giovedì 02 Aprile 2020 11:51 |
Nel momento più buio del contagio da parte di operatori sanitari nel nord, la nostra realtà del Cotugno è stata enormemente elogiata da Sky International che è andata in giro per gli ospedali italiani per mostrare come si combatte in trincea in Italia.
Dopo un lungo giro tra i gli ospedali del nord, il corrispondente di Sky Sturat Ramsay è venuto a Napoli all'Ospedale Cotugno, centro di riferimento per la Campania ed il Sud Italia di infettivologia, dove, a differenza di tutti gli altri presidi ospedalieri non c'è nessun contagiato tra i medici. L'impatto è stato il più fatale possibile, usando parole di estrema ammirazione per il percorso ferreo che i medici attuano in questo presidio: «I percorsi per medici e infermieri sono nettamente separati: chi si è avvicinato al contagio non entrerà mai in contatto con gli altri fino a quando non avrà tolto le protezioni e si sarà sanificato. Per far rispettare le regole sui percorsi in questo ospedale vigilano le guardie giurate». Le immagini che hanno fatto il giro dei MainStream di tutto il mondo hanno mostrato con quale cura e precisione tutti fanno il proprio compito. Ad esempio un uomo in divisa che blocca un infermiere distratto. Ramsay racconta che fin dall’accesso il Cotugno è differente da ogni altra realtà italiana che ha visitato: «Per entrare passo sotto una macchina che sembra lo scanner di un aeroporto e invece è una macchina di disinfezione che ti ripulisce a fondo». Poi l’ingresso, con ogni protezione necessaria, all’interno dei raparti, e l’immediata consapevolezza che in questo ospedale le cose funzionano in maniera differente: «Siamo a un livello completamente diverso rispetto a tutto quel che abbiamo visto fino ad ora in Italia. Chiunque si avvicina a un paziente, porta maschere estremamente avanzate che sembrano maschere antigas, decisamente più avanzate rispetto a quelle che abbiamo visto negli altri ospedali; anche le tute ermetiche che indossano li rendono totalmente isolati». Quello che Ramsey, però, non ha approfondito, forse perché interessa poco il pubblico principalemnte Britannico cui era rivolto il servizio, è che a Napoli esiste una scuola medica e di igenismo che risale alla fine dell'700 e che ha visto molti tra i più eminenti medici di quel periodo lavorare per trovare delle soluzioni precise. Domenico Cirillo, uno dei luminari della Medicina del secondo 700 (martire della Repubblica Napoletana), Domenico Cotugno tra il 1700 e 1800 diede delle specifiche indicazioni profilattiche per il trattamento della Tubercolosi, Vincenzo Monaldi che tratto anch'egli di Tisi e Tubercolosi, riconsciuto in Italia e all'estero come un riferimento, Antonio Cardarelli, uno tra i più grandi clinici della storia della medicina, Luigi D'Amato suo discepolo, Vincenzo Tiberio, Comandante Medico della Regia Marina i cui studi sono il fondamento della Pennicellina sintetizzata 35 anni dopo i suoi esperimenti da Alexander Fleming, e infine, Giuseppe Moscati, il medico santo che si occupò di diversi aspetti dell'igene e che fu vicino al Maestro Cardarelli fino alla fine Il reportage si conclude con un messaggio: «C’è una maniera per fermare i contagi del personale ospedaliero, è quella che abbiamo visto qui a Napoli». |