Terremoto - Il Vescovo al Funerale: "Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell'uomo!" |
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Scritto da Redazione |
Martedì 30 Agosto 2016 21:30 |
"Questa gente è morta perché amava questa terra e noi vogliamo restare qui", ha detto il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, al termine dei funerali. Una frase accolta da un forte applauso da parte della folla che gremisce la tensostruttura. Il sindaco ha quindi abbracciato forte e a lungo il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, che ha celebrato il rito.
"Disertare questi luoghi sarebbe ucciderli una seconda volta - spiega mons. Domenico Pompili -. Come si ricava da un messaggio in forma poetica che mi è giunto oltre alle preghiere: 'Di Geremia, il profeta, rimbomba la voce: 'Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più'. Non ti abbandoneremo uomo dell'Appennino: l'ombra della tua casa tornerà a giocare sulla natia terra. Dell'alba ancor ti stupirai'".
Ci sono voluti otto minuti, al vescovo per leggere i nomi di tutte le vittime del terremoto. Un lungo elenco, salutato al termine con un forte applauso, che ha dato l'inizio ai funerali ad Amatrice, per le vittime del terremoto che ha devastato il centro Italia. l crocifisso ligneo, salvato dal crollo di una delle chiese di Amatrice, è stato fissato dai volontari sull'altare della tensostruttura. Sul sagrato improvvisato ci sono fiori e palloncini bianchi, come le bare bianche poste sul sagrato improvvisato.
I volontari della Protezione Civile hanno predisposto, sotto una pioggia battente, due grosse tensostrutture nel cortile del complesso Don Minozzi, la struttura educativa per buona parte crollata con la scossa del 24 agosto. A celebrare le esequie funebri è il vescovo di Rieti Domenico Pompili, l'ex vescovo dell'Aquila Molinari e il vescovo di Ascoli Giovanni D'Ercole. Presenti anche il premier, Matteo Renzi, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oltre ai presidenti della due Camere, Grasso e Boldrini. Ue: sì flessibilità su costi ma a breve termine - Sì alla flessibilità per le misure di ricostruzione ma "a breve termine", per cui le attuali regole Ue già prevedono la loro esclusione dal calcolo del deficit come già è stato fatto per i terremoti di Abruzzo ed Emilia-Romagna. Così una portavoce della Commissione Ue a chi le chiedeva se Bruxelles è disponibile a dare l'ok alla flessibilità per un Piano di lungo termine per rendere l'Italia antisismica. "I soldi che servono per la ricostruzione ci sono, c'è la solidarietà di tante persone, ora non bisogna perdere tempo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando con alcuni abitanti di Amatrice al termine dei funerali delle vittime del terremoto. "L'importante è che ci sia la comunità forte", ha aggiunto Renzi. "Presidente mi raccomando il controllo sui soldi", dice un uomo. "Questo del controllo mi sento di garantirlo", ha risposto il premier. "Faremo di tutto per controllare" che non ci siano speculatori sul terremoto. Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine dei funerali delle vittime di Amatrice rispondendo ad un'anziana, Rita Di Pietro, che si era rivolta commossa al presidente del Consiglio dicendogli: "Mi raccomando, stavolta nessuno si deve arricchire con la ricostruzione". "Il controllo è fondamentale", ha poi aggiunto Renzi. La ricostruzione non dev'essere "una 'querelle politica' o una forma di sciacallaggio di varia natura, ma quel che deve: far rivivere una bellezza di cui siamo custodi". Così il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, nell'omelia della messa funebre ad Amatrice. "Non basteranno giorni, ci vorranno anni - ha detto mons. Pompili -. Sopra a tutto è richiesta una qualità di cui Gesù si fa interprete: la mitezza. Che è una 'forza' distante sia dalla muscolare ingenuità di chi promette tutto all'istante, sia dall'inerzia rassegnata di chi già si volge altrove. La mitezza dice, invece, di un coinvolgimento tenero e tenace, di un abbraccio forte e discreto, di un impegno a breve, medio e lungo periodo". "Solo così - ha aggiunto - la ricostruzione non sarà una 'querelle politica' o una forma di sciacallaggio di varia natura, ma quel che deve: far rivivere una bellezza di cui siamo custodi".
Renzi: i soldi per la ricostruzione ci sono "I soldi che servono per la ricostruzione ci sono, c'è la solidarietà di tante persone, ora non bisogna perdere tempo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando con alcuni abitanti di Amatrice al termine dei funerali delle vittime del terremoto. "L'importante è che ci sia la comunità forte", ha aggiunto Renzi. "Presidente mi raccomando il controllo sui soldi", dice un uomo. "Questo del controllo mi sento di garantirlo", ha risposto il premier. "Faremo di tutto per controllare" che non ci siano speculatori sul terremoto. Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine dei funerali delle vittime di Amatrice rispondendo ad un'anziana, Rita Di Pietro, che si era rivolta commossa al presidente del Consiglio dicendogli: "Mi raccomando, stavolta nessuno si deve arricchire con la ricostruzione". "Il controllo è fondamentale", ha poi aggiunto Renzi. La ricostruzione non dev'essere "una 'querelle politica' o una forma di sciacallaggio di varia natura, ma quel che deve: far rivivere una bellezza di cui siamo custodi". Così il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, nell'omelia della messa funebre ad Amatrice. "Non basteranno giorni, ci vorranno anni - ha detto mons. Pompili -. Sopra a tutto è richiesta una qualità di cui Gesù si fa interprete: la mitezza. Che è una 'forza' distante sia dalla muscolare ingenuità di chi promette tutto all'istante, sia dall'inerzia rassegnata di chi già si volge altrove. La mitezza dice, invece, di un coinvolgimento tenero e tenace, di un abbraccio forte e discreto, di un impegno a breve, medio e lungo periodo". "Solo così - ha aggiunto - la ricostruzione non sarà una 'querelle politica' o una forma di sciacallaggio di varia natura, ma quel che deve: far rivivere una bellezza di cui siamo custodi". Short URL: http://2cg.it/3qx |