Terremoto - Altra scossa a 4.7 Magnitudo - Il Monte Vettore di Spacca |
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Scritto da Redazione |
Martedì 01 Novembre 2016 11:44 |
Ed e' continuato anche la scorsa notte lo sciame sismico successivo alle scosse - la più importante quali di magnitudo 6.5 alle 7.40 del 30 ottobre - che la scorsa settimana hanno devastato una parte dell'Italia centrale, in un'area compresa tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Le scosse della notte sono state di magnitudo compresa tra due e tre, e solo alcune hanno superato quest'ultima soglia; diverse sono state avvertite dalla gente. Anche oggi continueranno i soccorsi alle persone e le verifiche dei danni, ingentissimi in numerosi centri abitati del reatino, dei monti Sibillini, della conca amatriciana e della Valnerina.
Video - I Cacciatori che subiscono il terremoto
I sindaci dell'epicentro: "Altri crolli" - ''Qui sta crollando tutto, e quello che non crolla è pericolante: il paese sembra raso al suolo. Per fortuna l'ultima famiglia, che aveva la casa agibile, e l'ultimo albergatore si sono convinti ieri ad andare via: restano cinque allevatori, che non possono allontanarsi dal bestiame''. Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci dopo la scossa 4.7 di oggi. ''Servono con urgenza tensostrutture per le stalle, e un container per il Municipio: ora siamo in tenda a 2 gradi sotto zero''.
In assenza di un numero ufficiale di sfollati, risulta che i senza casa nelle Marche sarebbero 25mila, quasi tutti concentrati (circa 21mila) nella provincia di Macerata. In Umbria invece gli sfollati sarebbero più di cinquemila (di cui 2.800 assistiti), in Abruzzo i 'fuori casa' 3.000, mentre nel Lazio i soli assistiti circa 800. Anche oggi alcuni di loro saranno trasferiti in alberghi della costa adriatica, mentre è in fase avanzata l'allestimento di alcune tensostrutture nell'area di Norcia, dove troveranno temporaneo riparo alcune persone che ieri hanno protestato rifiutando il trasferimento nei centri marini.
Dopo il devastante terremoto di 6.5 e le oltre 700 repliche da ieri, a Norcia monta la protesta degli abitanti: "Ridateci le tende" è la richiesta che arriva dalla maggior parte delle persone che hanno scelto di rimanere in città pur avendo le case inagibili o non potendo rientrare per la paura o perché all'interno della zona rossa. La Regione assicura che saranno montate tensostrutture collettive.
Intanto dal Consiglio dei ministri arrivano più poteri per il capo della protezione civile e più forze dell'ordine oltre che un decreto entro 72 ore. Il premier Matteo Renzi assicura "container entro Natale e poi le casette di legno in sei-sette mesi. LA CONFERENZA
Alcune migliaia di nursini hanno deciso di rimanere: sono state allestite tre grandi tende comuni in grado di ospitare circa 300 persone. Nei pressi della tensostruttura utilizzata come mensa è stato anche sistemato un autobus che può accogliere 50 sfollati.
Renzi è contrario all'idea delle tendopoli: 'Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Ci sono gli alberghi'. Sono quindicimila le persone assistite dalla Protezione civile. E ci sono anche oltre 3.000 persone fuori casa nel Teramano.
"La chiesa di San Benedetto a Norcia ritornerà - ha specificato Renzi dopo il Cdm - . Tutti noi sappiamo che quei simboli del terremoto devono tornare, così come la chiesa di Assisi. Questo è il punto chiave, i cittadini devono sentire lo Stato con loro".
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