Crisi Vaticano - Turchia - 'Europarlamento riconosce il genocidio armeno. Ankara: esempio di incoerenza |
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Scritto da Redazione |
Giovedì 16 Aprile 2015 15:41 |
La Turchia ha risposto duramente questa sera all'Europarlamento, che oggi si schierato al fianco di Papa Francesco nella polemica sul riconoscimento del genocidio armeno affermando, in una nota del ministero degli esteri, di "respingere al mittente" la mozione, "un esempio senza precedenti di incoerenza in tutti i suoi aspetti" L'ira turca non si placa. A rincarare la dose, dopo le parole di papa Francesco sul genocidio degli armeni, è il premier turco Ahmet Davutoglu. Che ha accusato oggi il papa di aver aderito al "fronte del male". Il fronte del male sarebbe composto da coloro che complottano contro la Turchia e ha definito "non vere" le affermazioni di Francesco secondo cui il massacro degli armeni è stato il primo grande genocidio del XX secolo. "Un fronte del male s'è formato contro di noi, ora pure il Papa vi ha aderito", ha detto Davutoglu. ERDOGAN Gli oltre 100.000 armeni che lavorano in Turchia non sono cittadini turchi, "li potremmo espellere anche se ancora non lo abbiamo fatto": lo ha detto il presidente turco Recep Tayyp Erdogan citato da Today Zaman e Hurriyet. La minaccia di espulsione, nota Zaman, non è nuova: Erdogan l'aveva paventata già nel 2010. Il presidente islamico della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha "condannato" le parole di Papa Francesco sul genocidio armeno del 1915-16 e lo ha "avvertito" di non "ripetere questo errore". "Avverto il Papa di non ripetere questo errore, e lo condanno" ha affermato Erdogan, citato da Hurriyet online.
Erdogan ha poi anticipato che "ignorerà" la risoluzione sul genocidio armeno che l'Europarlamento dovrebbe approvare oggi. "Entrerà in un orecchio e uscirà dall'altro" ha detto Erdogan, citato da Zaman online. "La Turchia non può accettare di essere responsabile di un simile crimine", ha aggiunto. Poi la minaccia. Gli oltre 100.000 armeni che lavorano in Turchia non sono cittadini turchi: "li potremmo espellere anche se ancora non lo abbiamo fatto".
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