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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Giovanni Di Cecca  
Venerdì 20 Settembre 2013 22:00

E' una di quelle notizie che fa male due volte perché è morto un collega, e soprattutto perché è deceduto a pochi giorni (oserei dire ore) dalla pensione.

La notizia dell'incidente era arrivata verso mezzogiorno: incidente sul Raccordo Anulare coinvolge una moto e una macchina, il motociclista è morto. Dopo poche ore è giunta la notizia che la vittima era Maurizio Cirilli, vicecaporedattore al Tg1 da poco in pensione. L'incidente è avvenuto nel tratto in carreggiata interna in prossimità del km 62,100, nei pressi dello svincolo di «Via della Pisana».



Maurizio Cirilli, 62 anni, aveva lavorato per oltre 30 anni in Rai. Ci era arrivato nel 1977, a 26 anni, come assistente operatore al Tg2. Nel 2002 aveva accettato il passaggio al Tg1, dove era arrivato a ricoprire la carica di vicecaporedattore nella segreteria di redazione. Sposato, con due figli e nonno da poco, a giugno di quest'anno aveva scelto di andare in pensione. Solo due giorni fa aveva festeggiato la sua carriera con i colleghi.

Il sito del TG1 riporta il seguente articolo:

Il nostro collega Maurizio Cirilli è morto questa mattina in un incidente stradale sul Raccordo Anulare. Maurizio, 62 anni, per oltre 30 anni ha lavorato in Rai. Ci arriva nel 1977, ad appena 26 anni,  come assistente operatore al Tg2.

Erano i tempi ancora delle cineprese Arriflex, degli assistenti che cambiano gli chassis agli operatori, veri e propri direttori di fotografia.

Accanto ai colleghi più grandi impara il mestiere, conosce tutti i segreti, diventa anche lui operatore e poi negli anni '90 telecineoperatore giornalista.

L'informazione televisiva è nel frattempo cambiata: mutate le tecnologie, ma non la cambia la voglia di crescere e di imparare di Maurizio che nel 2002 accetta una nuova sfida e passa al Tg1, una carriera tutta in salita, fino a ricoprire la carica di vicecaporedattore nella segreteria di redazione.

Dopo tanti anni accanto agli inviati in giro per il mondo, decide di mettersi al servizio del giornale, con la sua naturale simpatia e disponibilità, appiana tutti i giorni le difficoltà, sta dietro alla preparazione di dirette ed eventi, tutti gli dobbiamo qualcosa, ha una risposta e una soluzione per ogni problema, una persona insostituibile.

A giugno di quest'anno sceglie di andare in pensione, forse per stare finalmente più vicino alla sua famiglia, dopo tanti anni passati più a lavoro che a casa.

Sembra incredibile, ma solo due giorni aveva festeggiato tutta la sua carriera con i colleghi.

Sposato con due figli e nonno da poco.

Una vita passata in Rai, una vita per l'informazione, finita così improvvisamente, per una assurda, tragica fatalità.

 

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