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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Giovanni Di Cecca  
Giovedì 02 Febbraio 2012 14:09

È passato esattamente 1 anno da quando abbiamo fatto risorgere il Monitore Napoletano dall’oblio della storia in cui era stato relegato per più di due secoli.

Ovviamente, siamo ripartiti dal numero 36, il numero che Eleonora non riuscì a compilare a causa dell’incalzare degli eventi: l’attacco delle truppe sanfediste che avevano cinto d’assedio Napoli e l’imminente capitolazione della Repubblica napoletana con la restaurazione della monarchia Borbonica, i successivi processi farsa, le impiccagioni, l’oblio di una storia che doveva a tutti i costi essere dimenticata.

Da quel numero 36, Febbraio 2011, divenuto copertina dell’anno 2011 (e non poteva non essere così), si sono avvicendate altre 11 copertine (compresa quella riepilogativa di fine anno) e due copertine speciali per le Amministrative di Napoli 2011.

Se il 2010 è stato l’anno della Rifondazione, il 2011 è stato l’anno del consolidamento.

Il compito di un periodico (quotidiano, settimanale o mensile che sia) è quello, a mio avviso, di fotografare e fissare in modo indelebile gli avvenimenti sia locali che internazionali che hanno cambiato il mondo, senza però scadere nello sciacallaggio mediatico (il Monitore volutamente non ha affrontato la tragedia dell’Isola del Giglio, cioè l’affondamento della nave Costa Concordia).

Così mese dopo mese, abbiamo selezionato le notizie che, a nostro avviso, sono state quelle più interessanti.

L’uccisione di Osama Bin Landen, sceicco del terrore, l’eliminazione di Mouammar Gheddafi, travolto anch’egli dal turbine delle rivolte della libertà che ha infiammato i paesi dell’Africa del Nord e parte del Medio Oriente, rivolte che ancora non hanno dato una stabilità a quell’area.

 

 

È infatti notizia di stanotte che a Porto Said (Egitto) ci sono stati scontri dopo la partita di calcio al-Masr vs. l'al-Ahly. Scontri che hanno profonde radici nel vuoto politico lasciato dal deposto Presidente Mubarak, che rischia la pena capitale nel processo che lo vede imputato.

Abbiamo dato voce anche a chi non può difendersi come i cani di Green Hill, abbiamo cercato di fare vera informazione con approfondimenti sulla Crisi Economica che stiamo attraversando e su quella politica che ha visto la fine del Governo Berlusconi IV, il governo con la più ampia maggioranza parlamentare della storia Repubblicana, e la nascita del II Governo tecnico dopo quello Lamberto Dini del 1995.

Infine, con la Copertina Giacobina, di dicembre abbiamo reso giusto omaggio a Wilson Greatbatch, l’eroe dimenticato, inventore del Pacemaker, oscurato dalla dipartita di Steve Jobs che ha monopolizzato i media mondiali.

Un anno vissuto pericolosamente, citando il titolo di un famoso film di Peter Weir del 1983.

Abbiamo dunque provato a fare informazione vera ed oggettiva.

Proposito che in questo nostro CCXIII anniversario, I dalla Rifondazione, rifacciamo, nel ricordo e nello spirito di chi prima di noi ha creduto fortemente nella possibilità che il cambiamento parte prima dalle persone e dalla conoscenza del mondo che li circonda.

Giovanni Di Cecca

Direttore Responsabile e Rifondatore del Monitore Napoletano nel 2010

 

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