Van Buren Martin |
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Mercoledì 21 Novembre 2012 13:58 |
Nato da genitori di origine olandese, fu il primo presidente a dire di poter essere nato davvero negli USA, infatti tutti i suoi predecessori nacquero quando gli Stati Uniti non erano ancora indipendenti. Fu anche l'unico presidente americano non di madrelingua inglese: la sua madrelingua era l'olandese e imparò l'inglese solo nelle scuole. Il padre gestiva una locanda sulla strada di Albany, frequentata da avvocati, che sarebbero stati i primi maestri di lui. Studiò legge e fece pratica presso un avvocato locale, e a soli 16 anni vinse la sua prima causa. Nel 1821 divenne senatore, e poco dopo governatore dello stato di New York. Rimase in carica come governatore due mesi (diede le dimissioni in seguito alla sua nomina a Segretario di Stato). Era un sostenitore di Andrew Jackson che lo nominò prima ambasciatore a Londra e poi, quando il senato si rifiutò di ratificare la nomina, Segretario di Stato. Nel 1833 subentrò a John Calhoun alla vicepresidenza. Fu eletto alla presidenza nel 1837, vincendo le elezioni con 170 voti dei "grandi elettori" contro 73 del candidato conservatore William Henry Harrison. La maggioranza nei voti popolari fu però molto meno ampia: 765.483 voti per Van Buren contro 739.795 per Harrison. Il suo vicepresidente, il Senatore del Kentucky Richard M. Johnson, fu eletto dal Senato in quanto nessun candidato aveva ottenuto i voti sufficienti. Fu l'unico caso in cui un vicepresidente è stato eletto direttamente dal Senato. Durante la sua presidenza il ruolo di "First Lady" fu ricoperto da sua nuora Angelica Singleton Van Buren, moglie del suo primo figlio Abraham (la moglie di Van Buren, Hanna Hoes Van Buren, morì 18 anni prima che diventasse presidente). Van Buren era contrario all'interferenza politica nella vita economica e sosteneva che il miglior governo è quello che governa meno. Nel maggio del 1837, solo un mese dopo che fu eletto presidente, iniziò una grave crisi finanziaria. Diverse banche di New York e Philadelphia fallirono, fu la prima grande depressione della storia americana. Van Buren non si riteneva però responsabile degli effetti di questa crisi sui cittadini americani. Era preoccupato solo del fatto che i fondi federali depositati presso le banche fossero in pericolo. Propose quindi la creazione di un dipartimento del tesoro indipendente, non vincolato alle leggi federali. Il Congresso approvò la sua istituzione il 4 luglio 1840. Van Buren definì questa legge "una seconda Dichiarazione d'Indipendenza". Questo dipartimento fu abolito nel 1841 sotto la presidenza di James Polk. Nonostante la volontà del Texas, che aveva dichiarato l'indipendenza dal Messico nel 1836, di entrare nell'Unione, Van Buren ignorò la richiesta per non provocare una nuova polemica fra schiavisti ed abolizionisti e per non indispettire il Messico Dopo la fine del suo mandato nel 1841 continuò l'attività politica schierandosi a favore dell'abolizione della schiavitù. Fu candidato alla presidenza per il partito democratico altre due volte: nel 1840 (perse contro William Henry Harrison) e nel 1848 (perse contro Zachary Taylor). |