1° Giorno di Guerra |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Domenica 20 Marzo 2011 00:00 |
Ammetto che il Monitore non ha seguito la rivolta del Magreb, poiché per linea editoriale, seppur interessantissimi, ho preferito lasciar seguire i moti rivoluzionari ad altre testate e colleghi che hanno inviati in loco. Ma il degenerare della crisi con l’intervento dell’ONU che da il via libera ad una azione militare su scala internazionale, con il comando dell’intera missione a Napoli al Comando NATO di Capodichino, fa modificare l’intera visione editoriale.
Da questa sera (e spero per pochi giorni ancora, come nelle speranze del Presidente USA Obama) inizia un diario di guerra: Odissea all’alba – La Guerra Libica, dal nome dell’operazione bellica internazionale.
I retroscena
La crisi Libica ha inizio il 17 febbraio 2011 quando a seguito della crisi del Magreb, anche in Libia le opposizioni sempre sotto scacco dal regime di Gheddafi, prendono coraggio e iniziano a manifestare contro il Rais a Tripoli e Bengasi.
Il 20 circolano voci sulla fuga di Gheddafi da Tripoli verso il Venezuela. La comunità internazione, per la prima volta da 40 anni blocca i beni esteri del Rais. In serata compare il figlio Saif El Islam che in un video comunicato intima la popolazione libica a non ribellarsi, pena una massacro tra i civili.
Il 22 la Libia chiude il gasdotto GreenStream che porta il Gas in Italia ed iniziano i bombardamenti su Tripoli. L’ONU condanna fermamente l’attacco ed il consiglio di sicurezza inizia a formalizzare una risoluzione per intervenire in soccorso della popolazione Libica
Lenta ed inesorabile inizia la riscossa sanguinosa del Rais.
Il 17 marzo inizia l’attacco finale verso la roccaforte dei dissidenti, Bengasi.
Il 19 marzo con risoluzione 1973 l’ONU dichiara ufficialmente Guerra alla Libia
Il 19 marzo 2011
Dopo il vertice di Parigi si è stabilito che a Napoli nella base NATO di Capodichino ci sarà la base del Comando interforze Alle 17.47 la Francia inizia l’attacco aereo per colpire le basi missilistiche libiche. Si uniscono i sommergibili Inglesi e navi Americane. Alla fine della prima giornata di battaglia si parla di 110 missili lanciati verso le postazioni militari strategiche. Al contempo si annoverano anche alcuni civili morti ed un aereo francese abbattuto. Non si è fatta attendere la risposta anche politica del dittatore che in una lettera indirizzata al Presidente Francese Sarkozy e al Primo Ministro Inglese Cameron minaccia ritorsioni. Fonti interne parlano di una alleanza tra Gheddafi ed Al Qaeda con l’intento di riversare miglia di immigrati in Europa ed infiltrare tra di essi terroristi. Il primo giorno di guerra si conclude con un audio messaggio di minaccia di Muammar Gheddafi di ampliare il teatro di guerra al Mediterraneo colpendo obiettivi civili e militari. |