9° Giorno di Guerra |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Domenica 27 Marzo 2011 15:54 |
Il Ministro Frattini, ha fatto la proposta di trattare con tutte le tribù, non solo con quelle della Cirenaica, il quartier generale dei ribelli, ma con tutte le tribù libiche che si stanno ribellando al Rais. Fatto sta che con l’aiuto dei bombardamenti NATO, il fronte ribelle sta riuscendo a riprendersi anche Tripoli. Gheddafi, dal canto suo, sta cercando un «cessate il fuoco» che crei le condizioni di un «dialogo di riconciliazione nazionale». Molto più prosaicamente un cessate il fuoco per riorganizzare le truppe mercenarie, di cui parlerò dopo. Intanto a Napoli, sede del Comando NATO – ONU sulle operazioni in Libia, è previsto per il 13 aprile un incontro cosiddetto 5 + 5, formato cioè da cinque stati della sponda del Nord e cinque stati della sponda del Sud del Mediterraneo per affrontare sia il tema libico che quello degli emigranti e clandestini che si stanno riversando verso le nostre coste. Dal fronte libico Mahmoud Jibril, capo del Consiglio di transizione, in una lettera al presidente francese Nicolas Sarkozy scrive «I vostri aerei in piena notte hanno distrutto i carri che si apprestavano a martirizzare Bengasi e a entrare nella città indifesa. Il popolo libico vi considera liberatori. La riconoscenza nei vostri riguardi sarà eterna». Frattini dice: «Ho avuto un colloquio con il professor Jibril e mi ha garantito non solo che manterranno tutti gli impegni internazionali verso i partner che vogliono una Libia unita, ma anche che rispetteranno i contratti petroliferi». La riconoscenza «eterna» per Parigi non è però elemento indifferente per Berlusconi, capo di governo del primo partner economico della Libia che riceve dalla Giamahiria circa un terzo del fabbisogno energetico. Ma come sta facendo Gheddafi a recuperare i suoi territori e con quali truppe? Questa domanda ha un retroscena storico non molto edificante vecchio ci circa venti anni. Verso la fine degli anni 80 ed i primi degli anni 90 del XX secolo, vi furono molte guerre dimenticate nell’Africa cosiddetta nera, a sud della Libia. Le più “tagicamente famose” sono quella del Darfur, del Burkina Faso, Sierra Leone. Come capita spesso durante le più dure delle guerre anche i bambini diventano loro malgrado soldati. Secondo fonti molto attendibili, Gheddafi ed il Governo Libico avrebbero mandati istruttori militari in Sierra Leone (circa venti anni fa, appunto) per istruire i bambini e ragazzi alla guerra. Col passare del tempo, quello di imbracciare un fucile, per i sopravvissuti a quella guerra (e alle altre), è diventato un mestiere ed oggi, quegli ex bambini soldato sono diventati mercenari al soldo del Rais, che, come detto nei giorni precedenti, Gheddafi per recuperare la Libia, stava usando dei mercenari. Quasi a dire che si è cresciuto i suoi difensori. |