3 DICEMBRE GIORNATA DEDICATA AI DISABILI |
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Scritto da Miriam Favale |
Lunedì 03 Dicembre 2012 15:22 |
La persona disabile vive quotidianamente delle sensazioni di impotenza, di debolezza, di solitudine e di sconforto che spesso, se la persona non viene supportata sufficientemente, possono tramutarsi in forti stati depressivi. La sofferenza psicologica e fisica costante porta spesso il soggetto a chiedersi la ragione della propria inutile esistenza e talvolta a prendere la decisione più drastica del suicidio. Il proprio nucleo familiare è fondamentale per un sostegno morale e materiale, ma parallelamente a ciò le figure genitoriali, maggiormente la madre, vengono colti da numerosi sensi di colpa, di frustrazione e di impotenza nei confronti del figlio diversamente abile, che conducono anch'essi a forti pressioni psicologiche le quali a lungo termine possono causare altrettanti crisi depressive o esaurimenti nervosi. Sarebbe importante per i genitori sfogare le proprie paure, i propri timori, le proprie angosce presso lo studio di uno psicologo o in questo caso, ancor meglio, presso lo studio di un bravo counselor ossia di un consulente che si occupa specificamente di consulenza alla genitorialità. Viene offerto loro uno spazio d'ascolto, di accoglienza e di condivisione che ha come fine quello di sostenerli e aiutarli in una decisione ardua. A sostegno immediato dei soggetti diversamente abili vi sono numerosi siti web e forum dove poter scambiare opinioni sulla loro situazione psico-fisica, dove confrontarsi sulle varie problematiche e trovare sollievo nel sentirsi meno soli. Attualmente l'Italia è composta da 3000000 di disabili pari al 5% della popolazione, di cui il 40% sono uomini e il 60% sono donne ma nonostante ciò, in alcune zone della nostra penisola, sono ancora troppo presenti barriere architettoniche che non permettono a questi ultimi di vivere una vita rispettosa e dignitosa. Quasi il 20% dei disabili di cui sopra vive “recluso” nella propria abitazione a causa dei numerosi ostacoli i quali rendono alquanto difficoltosa la vita quotidiana del disabile. Bisogna abituarsi all'idea che non è compito del disabile il doversi adattare alla società bensì deve essere quest'ultima ad adattarsi alle problematiche dello stesso in modo da farlo integrare con la massima rispettabilità. Sulla nostra penisola, soprattutto nel sud Italia sono ancora troppo presenti numerose barriere architettoniche che non permettono una vita decorosa ai soggetti svantaggiati e solo nel 2011 il Salento grazie a un progetto dedicato alla solidarietà verso i disabili ha dato la possibilità a molti di essi di usufruire di tutti i servizi necessari per poter trascorrere una giornata al mare senza ostacoli di alcun genere e di godersi le splendide spiagge come qualsiasi altro utente. Per quanto riguarda il Centro Italia e il nord la situazione migliora di poco infatti basti pensare che solo quest'anno il comune di Pescara ha provveduto a eliminare le barriere architettoniche presenti in molte parti della città. Altro aspetto fondamentale della vita di ognuno di noi pertanto della vita di un diversamente abile è l'inserimento nel mondo del lavoro. Tale parola infatti è sinonimo di indipendenza, autonomia, autosufficienza, libertà. La legge 68/99 promuove l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato; la norma si applica a quattro categorie: i soggetti che in età lavorativa sono affetti da minorazioni sensoriali, psichiche e/o fisiche che abbiano una capacità lavorativa superiore al 45%; non vedenti o sordi; persone invalide di guerra; persone con un'invalidità superiore al 33%. Le aziende che prendono questi soggetti alle loro dipendenze hanno il dovere di essere in possesso di tutte le attrezzature e di tutti gli strumenti tecnici di supporto a sostegno degli stessi, in caso contrario sono previste sanzioni amministrative le quali impongono il datore a versare una quota d'obbligo al disabile in questione. L'importante, in conclusione, è rendere la vita del disabile quanto più simile alla vita di un qualsiasi soggetto ordinario, rispettando le sue particolari esigenze e condendogli il massimo supporto sia morale che materiale. |