Lo sciopero dei Tir paralizza le autostrade campane |
Scritto da Virginia Bellino |
Lunedì 23 Gennaio 2012 17:33 |
È partita ieri sera la maxi protesta degli autotrasportatori contro i rincari di gasolio, pedaggio autostradale e IRPEF. Le autostrade sono state bloccate da Nord a Sud, con disagi enormi in molte regioni, tra cui la Campania.
Tra il Lazio e la Campania sono numerosi i caselli bloccati. In particolare, numerosi autotrasportatori stanno bloccando le entrate dell'A1 a Cassino, Frosinone, Ferentino e diversi altri punti.
In Campania invece, tir e autocarri fermi sono presenti lungo le principali arterie stradali e autostradali della regione già dalla tarda serata di domenica, bloccando numerosi caselli
Numerosi tir sono posti di traverso e bloccano il traffico. Si registrano diversi km di coda tra Caserta e Napoli - secondo quanto segnala il CCISS - Viaggiare informati - in entrambe le direzioni.
Blocchi sono segnalati anche sulla A3 Salerno - Reggio Calabria e sulla A30.
Dalle prime ore della mattina è in atto al porto di Napoli, al varco Pisacane, un presidio di una cinquantina di camion. Sempre in mattinata un gruppo di manifestanti invece ha bloccato a Napoli, in via Galileo Ferraris, l'accesso all'autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno. I manifestanti, solidali con il cosiddetto movimento dei «forconi» , hanno bloccato l'ingresso e l'uscita dall'autostrada. La protesta è durata poco più di un'ora.
Lo sciopero, come hanno comunicato gli autotrasportatori, andrà avanti per cinque giorni, e questo naturalmente desta non poche preoccupazioni sulle conseguenze che il blocco potrebbe avere in special modo per le industrie agro-alimentari, dato che molti prodotti alimentari deperibili vengono trasportati su strada, e il blocco impedisce loro di raggiungere i mercati.
Il ministro dell’Interno Cancellieri assicura che il governo segue con molta attenzione la faccenda, cercando di evitare che la protesta prenda pieghe più gravi.
Intanto, Trasportounito esprime sorpresa ma anche soddisfazione per l’adesione riscossa da questo fermo nazionale, e questo, secondo il segretario generale Maurizio Longo, dimostra la gravità della crisi in atto. Naturalmente, vi è anche la voce di chi si dissocia dalla protesta, sollecitando una doverosa attenzione affinché questa non diventi l’ennesima strumentalizzazione, l’ennesimo fuoco fatuo che nulla di buono apporta. Intanto al già provato cittadino non resta che guardare avanti trattenendo il fiato, preparandosi a sempre nuovi disagi.
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