Napoli - Cappella del Tesoro di San Gennaro a Pagamento |
Scritto da Giovanni Di Cecca |
Lunedì 27 Luglio 2020 10:33 |
>>> Napoli - San Gennaro: vita, morte e miracoli Un Santo Business? o Un Business Santo? Difficile districarlo il dilemma, ma sta di fatto che la Deputazione di San Gennaro, antico Ordine Laico, nato nel XVI Secolo dagli Antichi Sedili della Città, ha stabilito che per entrare nella Cappella ed ammirare gli splendidi dipinti del Domenichino, del Ribeira, l'altare monumentale in argento si dovrà pagare un prezzo di 3,50€ a persona.
L'idea, comune a molte cappelle monumentali in Europa, è quello di capitalizzare il grande afflusso di turisti che ogni anno visitano la Cappella del Tesoro di San Gennaro (un vero must per tutti) e creare fondi per intraprendere alcuni progetti di ristrutturazione e creare al posto del museo del Tesoro, una vera e propria cittadella del Santo. Grandi idee e grandi ipotesiche necessitano di fondi che attualmente stanno scarseggiando. In effetti la Cappella e la deputazione che non sono della Chiesa, ma della città sono una associazione laica il cui Presidente è il Sindaco di Napoli (nel caso specifico Luigi de Magistris) Ebbene, da sette anni, dal 2013, la Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro che gestisce uno dei siti più famosi al mondo, un vanto per Napoli, non riceve il sostegno economico dal Comune. Il debito accumulato dall’Ente sfiora il mezzo milione di €uro. Il sindaco Luigi de Magistris e la sua giunta - in buona sostanza - in un bilancio che per quanto dissestato vale 7 miliardi, non riescono a far uscire qualche migliaio d'€uro per sostenere il culto e l'attrattiva più importante del Centro Antico. Eppure San Gennaro ha fedeli sparsi ai 4 angoli del mondo, per un totale di circa 25 Milioni di fedeli. Per non parlare dell'antico sodalizio tra città e Santo Patrono, sopravvissuto nel corso dei secoli ai dominatori della città, alla restaurazione post Repubblica Napoletana del 1799 (quando fu deposto da Santo Patrono per aver appoggiato la Repubblica) a due guerre mondiali, ai bombardamenti del 1943 quando, visto la distruzione del centro antico e la devastazione dell'Archivio di Stato si sparse la voce, infondata, che la preziosa teca con le reliquie si fosse rotta, portando centinaia di fedeli al Duomo nonostante il pericolo dei bombardamenti. Ma la deputazione ha fatto sapere che continueranno a entrare gratis i residenti in Campania, nati a Napoli e provincia, i minori di 18 anni se accompagnati da un adulto pagante, i religiosi, i giornalisti, i disabili, gli accompagnatori dei disabili e gli insegnanti alla guida delle scolaresche. Una hostess all’ingresso della Cappella - tutt’oggi di proprietà della città e amministrata dalla Deputazione che ha il compito di custodire le reliquie e il Tesoro del patrono - controllerà i documenti dei visitatori prima di staccare i biglietti a chi non rientra nelle categorie esonerate. «L’ingresso individuale a pagamento, - si legge in una nota - va ad aggiungersi a quello posto in essere già da un anno per i gruppi turistici, nell’ambito di un piano di maggiore efficienza gestionale voluto dalla Deputazione - organismo laico nato nel sedicesimo secolo dagli antichi Sedili - che ha intrapreso negli ultimi anni una riorganizzazione volta a massimizzare la conservazione - e la divulgazione - dell’inestimabile patrimonio artistico e culturale che da circa 500 anni custodisce - e accresce - a nome e per conto del popolo partenopeo».
Tra l'altro, il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ha appoggiato la proposta di candidare San Gennaro a bene immateriale dell'UNESCO, anche se la trafila è lunga e complessa. |