20 anni di GMail e alcune considerazioni sull'AI Generativa |
Scritto da ChatGPT 4 |
Martedì 09 Aprile 2024 11:20 |
Sono passati 20 anni da quando GMail presentò al mondo la GMail, uno spazio di 1GB (la casella più capiente all'epoca poteva vantare al massimo 100MB). In questi 20 anni è diventato uno standard, e soprattutto è cambiato completamente il mondo, poiché le E-Mail, esistono ancora, sono formali, ma non sono più l'asse che regola il mondo della comunicazione. Abbiamo chiesto al nostro "nuovo collaboratore" ChatGPT 4 di scrivere un pezzo sull'argomento, poi dopo commenterò il pezzo:
Gmail ha celebrato il suo ventesimo anniversario nel 2024, segnando due decenni da quando ha rivoluzionato il modo in cui il mondo vede e utilizza l'email. Lanciato da Google l'1 aprile del 2004 come invito solo per la versione beta, Gmail ha subito catturato l'attenzione per la sua offerta senza precedenti di 1 GB di spazio di archiviazione per utente, un'impresa che ha eclissato di gran lunga l'offerta dei concorrenti dell'epoca. L'introduzione di Gmail ha rappresentato una svolta nell'industria dell'email. Prima di Gmail, la gestione della posta elettronica era spesso limitata da spazi di archiviazione ridotti che costringevano gli utenti a eliminare regolarmente le email per evitare di superare i limiti. Gmail ha cambiato questo paradigma, offrendo uno spazio così ampio da permettere agli utenti di conservare le email invece di cancellarle. Oltre alla capacità di archiviazione, Gmail si è distinto per l'introduzione di funzionalità innovative come la ricerca integrata, che ha permesso agli utenti di trovare facilmente qualsiasi email all'interno del proprio account, cambiando il modo in cui le persone gestivano le loro comunicazioni. La piattaforma ha anche introdotto i filtri e le etichette, consentendo una migliore organizzazione e personalizzazione. Gmail ha anche avuto un impatto significativo sullo sviluppo e l'adozione di tecnologie cloud. La sua dipendenza da server remoti per archiviare enormi quantità di dati ha mostrato le potenzialità del cloud computing, pavimentando la strada per l'adozione di altre applicazioni basate su cloud. Nel corso degli anni, Gmail è continuato a innovare, aggiungendo funzionalità come le risposte predittive, l'integrazione con altri servizi di Google come Calendar e Drive, e migliorando la sicurezza degli utenti con filtri antispam e antiphishing sempre più sofisticati. Nonostante la concorrenza crescente e l'evoluzione delle comunicazioni digitali, Gmail è rimasto un punto fermo nell'industria, servendo oltre un miliardo di utenti in tutto il mondo. Il suo ventesimo anniversario non solo celebra il successo di un prodotto, ma anche l'impatto che ha avuto sulla comunicazione globale, sulla produttività e sulla tecnologia. Gmail non è solo un servizio di posta elettronica; è diventato un elemento essenziale della vita digitale quotidiana di milioni di persone. Era il gennaio 2023 e si iniziava a parlare con una certa insitenza dell'intelligenza artificiale generativae di questo miracolo della tecnologia chiamato ChatGPT. In un anno e mezzo quasi, il problema della AI Generativa come ChatGPT è diventato un argomento di scontro radicale su molti fronti in particolare sul futuro delle professioni, dal giornalismo all'industria decisionale (informatici coder, manager ecc). Il vantaggio di avere un "servo" che lavora h24 a costo 0 (il costo dell'abbonamento) e che risolve una quantità infinita di problemi è sicuramente lo stimolo dell'affermazione di questa tecnologia. Ma è veramente così? L'articolo di sopra sui 20 anni di GMail lo potevo scrivere tranquillamente in quanto ero tra gli invitati della prima ora in Italia (GMail era su invito, 4 inviti ad account) e risale a gennaio 2005, circa un anno dopo la presentazione del prodotto. Avrei fatto una disamina da informatico su come GMail nel corso di 20 anni ha cambiato il paradigma della posta e delle nuove tecnologie compreso l'accesso a tutti i servizi YouTube incluso, forse con GMail la vera rivoluzione digitale del selfmade video studios. Per non parlare di Bard/Gemini, l'ultimo dei servizi di AI Generativa di Google e di come sia GMail account oriented Insomma si poteva affrontare l'argomento da svariate angolazioni con svariate sfaccettature ponendo l'attenzione su un aspetto piuttosto che un altro. Ma ne vale ancora la pena? Credo fermamente che il lavoro giornalistico (ma in assoluto qualsiasi tipo di lavoro concettuale) non possa essere demandata ad una macchina, per il semplice motivo che esiste una cosa che si chiama esperienza personale che una macchina non può avere. Un giornalista che fa l'inviato in un luogo di guerra, al Vaticano nel periodo della rinuncia di Benedetto XVI (caso personale) sono esperienze vissute in prima persona che si raccontano come tale, con la percezione delle sensazioni che solo un umano può fare. Stesso discorso nel caso specifico di GMail, le mie sensazioni, ricordi, ipotesi di rincorsa da parte dei concorrenti, le strutture che si studiarono per gestire tutto quello spazio con altro che non fosse E-Mail (GMAIL - Un hard disk in rete, scritto per il dicecca.net - Blog nel 2008), sono ricordi personali che hanno il fascino un po' vintage di un tempo che fu Certo le AI Generative pongono domande su molti aspetti, ma non possono e non devono, a mio avviso, essere considerate antitetiche (soprattuttto nelle scuole), perché è lo stesso principio delle calcolatrici negli anni 80-90 del XX Secolo, di Internet nei primi decenni del XXI Secolo che sembrava dovessero distruggere quello che erano i capisaldi della scuola nel calcolo, nella ricerca ecc. Eppure la nostra capacità di ricerca è aumentata, possiamo fare ricerce più complesse accedendo a bilbiotece che fino ad alcuni anni fa erano precluse fosse solo per la distanza fisica della biblioteca. Emblematico in una ricerca complessa su alcune bolle papali templari trovai delle risposte in questo volume e in bibliografia scrissi: Hans Prutz, Malteser Urkunden und Regesten zur Geschichte der Tempelherren und der Johanniter, München, 1883 (Harvard University Library via Google Book)) Dipende sempre da qual'è l'obiettivo che si vuole raggiungere. Analogamente una AI Generativa nel giornalismo non è sul campo di battaglia, non si becca pallottole mentre cerca di fare luce su un aspetto di un conflitto, non muore come capita a molti colleghi al fronte. Ed ancora non ha una esperienza tale in informatica da poter sopperire alla mente umana per un determinato progetto, ma sicuramente può aiutare a risolvere molti aspetti implementativi con una velocità non umana (esperienza personale nella progettazione software) Ed ecco qua un articolo che parla di un articolo di una AI Generativa per spiegare come la stessa non possa avere le stesse performances (per ora) di quella umana E se non basta questo cos'altro serve a spiegare le difference tra umani e macchine? Giovanni Di Cecca |