Fabrizio Carafa e Maria d'Avalos: cronaca di una tragedia d’amore |
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Scritto da Antonella Orefice |
Giovedì 14 Aprile 2011 23:42 |
Ma spalancata la porta di casa, ogni illusione si infranse miseramente contro l’immagine dei due amanti perdutamente avvinti. L’ira e la disperazione, troppo a lungo represse, esplosero ferocemente. Si gettò su di loro brandendo un pugnale e li colpì ripetute volte, accecato dall’odio e dalla passione, fino ad ucciderli. Consumato l’atroce delitto, pazzo di dolore, sporco di sangue, Carlo camminò poi per ore lungo le vie del centro, piangendo disperato e fuggendo poi via. Quando il giorno dopo i Regi Consiglieri ed i Giudici Criminali della Gran Corte della Vicaria entrarono nella stanza trovarono Fabrizio Carafa morto a tre passi dal letto nel quale, insanguinato, c’era il cadavere di Maria. I corpi dei miseri amanti furono esposti la mattinata seguente in mezzo alle scale e tutta la città corse a vederli.
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