IMU – il giorno dopo la scadenza |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Martedì 18 Dicembre 2012 12:00 |
Ieri si è stato l’ultimo termine per pagare la tassa.
Per avere una stima precisa di quanto ha incassato lo Stato da questa tassa è ancora presto.
La Coldiretti da una prima stima sono già stati versati 534.000.000 di €uro, 127.000.000 in più rispetto a quelli previsti per l’imposta sui terreni agricoli.
Sempre sull’IMU, in giornata la Commissione Europea dovrebbe chiudere la procedura d’infrazione contro l’Italia per non aver fatto pagare l’ICI ai “Possedimenti della Chiesa” in territorio italiano dal 2006, avendoli considerati Aiuti di Stato (che secondo le leggi europee non è possibile fare).
Il Governo ha stabilito che cliniche ed ospedali appartenenti ad Enti Religiosi, non dovranno pagare nulla se accreditate o convenzionate con gli enti pubblici e se le loro attività si svolgono “in maniera complementare o integrativa rispetto al servizio pubblico”. Come? O a titolo gratuito o dietro pagamento di rette “di importo simbolico”.
Non solo, ma anche attività commerciali come le alberghiere se dimostrano di esigere corrispettivi non superiori ai famosi “corrispettivi medi” delle attività svolte sul libero mercato. Con questa chicca: che negli edifici a “uso misto” si calcola l’Imu dovuta “limitatamente” agli specifici periodi dell’anno in cui si svolge l’attività commerciale. Come se i normali esercizi privati stagionali potessero permettersi di pagare l’Imu soltanto per certi mesi e altri no.
Insomma l’alzata di scudi che è stata fatta dal Vaticano prima dell’attuazione della seconda Rata è stata forte.
Sempre in ambito Cattolico, Padre Francesco Ciccimarra (presidente dell’Associazione dei gestori degli istituti dipendenti dall’autorità ecclesiastica) alla Radio Vaticana ha sostenuto che le scuole paritarie cattoliche sono tutte in fallimento con l’annessa possibilità di chiuderle entro un anno se fosse non passato l’emendamento su riportato.
Insomma continua a piovere sul bagnato, e nel frattempo le scuole pubbliche cadono a pezzi (come nel caso di Cardito).
In ultimo, per i ritardatari, ricordiamo che chi si mette in regola nei primi 14 giorni pagherà una sanzione ridotta: lo 0,2% della somma dovuta per ogni giorno di ritardo. Dal 15° al 30° giorno di ritardo, invece, la multa sarà pari al 3% dell'importo, con l'aggiunta degli interessi legali: il 2,5% l'anno.
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