Green Hill - Sequestrato il canile degli orrori |
Scritto da Virginia Bellino |
Giovedì 19 Luglio 2012 10:26 |
Il Corpo forestale dello Stato ha eseguito il sequestro di "Green Hill" l’ormai tristemente noto canile lager situato a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione (circa 2.500 destinati ai laboratori di tutto il mondo). Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica di Brescia, hanno partecipato guardie forestali appartenenti ai Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al Nucleo Investigativo per i Reati in danno agli Animali (Nirda). Presente anche personale della Questura di Brescia e agenti della Digos.
L'operazione, scattata in seguito alle denuncie di Legambiente e Lav, ha portato al sequestro di cani di razza beagle, sia cuccioli che adulti, e dell'intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari. Ancora non è certo il numero dei cani che si trovano nell'allevamento; i beagle non potranno comunque, per ora, essere portati fuori e gli stessi rappresentanti della Green Hill sono stati nominati custodi giudiziari insieme al sindaco della cittadina lombarda e all'Asl, che avranno l'obbligo di cura e alimentazione degli animali.
Tra i reati contestati quello di maltrattamento animale. Al momento sono indagati i vertici dell'azienda.
«È nostro preciso dovere fare in modo che vengano rispettate tutte le norme a tutela del benessere degli animali. Tutti gli esseri viventi meritano rispetto, a maggior ragione quando si tratta di animali con un rapporto secolare con l'uomo come i cani. Per questo voglio esprimere la mia soddisfazione per l'intervento del Corpo Forestale dello Stato». Così il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato il blitz a Green Hill.
Immediate le reazioni di Legambiente e della Lega AntiVivisezione che hanno sottolineato l'importanza di accelerare i tempi sulla norma che regolamenta il tema degli animali da laboratorio. "Alla luce di questi sviluppi giudiziari rivolgiamo un nuovo appello ai senatori affinché l'articolo 14 della Legge Comunitaria sia finalmente approvato e possa essere di incentivo per la ricerca pulita, scientifica ed eticamente accettabile". Molto felice della notizia è anche Brigitte Bardot, convinta animalista: "E' la prima buona notizia dell'anno e sono contenta che arrivi dall'Italia, il mio Paese del cuore". "Questo allevamento vergognoso deve chiudere definitivamente i battenti - ha detto - perché non abbiamo il diritto di abbandonare migliaia di cani all'inferno, povere cavie sacrificate per una scienza senza coscienza". Alla soddisfazione degli animalisti risponde l'azienda: "Siamo sconcertati dal clima di persecuzione a cui stiamo assistendo, arrivato al punto di bloccare un'attività che dà lavoro a decine di dipendenti per cercare di dimostrare la validità di accuse pretestuose respinte nei fatti da innumerevoli ispezioni". Qualche dato statistico In Italia, all’incirca 1.200 cani all'anno vengono sottoposti a test tossicologici, prove per farmaci e per la produzione di apparecchiature. Il Beagle continua ad essere la razza di cani più usata a fini scientifici. Perché ? Secondo la Lega antivivisezione la scelta non è stata fatta per affinità genetica, anatomica e fisiologia, ma per la taglia, la lunghezza del pelo (per iniezioni e prelievi), resistenza cardiaca, temperamento docile e capacità di vivere in gruppo, in modo da essere facilmente stabulato e costare meno. E allora oggi i più felici non possono che essere loro, i piccoli mansueti cagnolini di Green Hill, che forse potranno finalmente uscire dal portone principale del loro Ade senza più voltarsi indietro |