Parco Nazionale del Vesuvio - Una distesa di scheletri bruciati - Photogallery |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Domenica 08 Ottobre 2017 09:34 |
Sono passati ormai 3 mesi da quell'incendio che per giorni ha devasato la splendida pineta del Parco Nazionale del Vesuvio.
Come abbiamo raccontato nel momento stesso in cui stava accadendo, una colonna immensa di cenere si è alzata dalla "montagna sacra" ed ha invaso i paesi limitrofi come San Sebastiano al Vesuvio, Santa Anastasia, San Gennaro Vesuviano e soprattutto Ottaviano, dove la cittadinanza o è stata costretta ad essere chiusa in casa o doveva uscire con le mascherine fornite dalla Protezione Civile per proteggersi dalle particelle di cenere che aleggiavano per l'aria. L'odore acre, il cielo arancione in quelle calde giornate di luglio, sono diventati ormai un ricordo lontano nel tempo. Ma cosa è rimasto di quell'incendio a distanza di mesi? Siamo andati a vedere e ciò che è rimasto fa veramente tristezza. Uno dei fronti più ampi dell'incendio è stata a Trecase dove c'è uno degli ingressi al Parco Nazionale del Vesuvio, posto di pace e tranquillità per famiglie e soprattutto turisti stranieri che hanno sempre affollato il parco. Oggi a distanza di mesi, con piogge abbondanti che si sono abbattute sulla montagnsa sacra ciòche resta è una lunga distesa di scheletri bruciati senza foglie, rinsecchiti, che ti osservano come tanti cadaveri appesi (per il momento sembra che reggano ancora bene). Il terreno è una grande distesa carboniosa, derivata dall'incendio degli alberi, che la Regione sta lentamente abbattendo per cercare di evitare crolli. Quello che abbiamo visto sul Vesuvio è l'apoteosi dell'incuria e della follia dell'uomo dove aleggia forte l'odore di bruciato, nonostante le piogge, l'aria fresca dell'autunno ed il vento. Restano 50 MLN di api morte, centinaia di animali senza un habitat, quella industria dell'accoglienza (in quella zona ci sono moltissimi ville per ricevimenti) che ha visto "bruciare" uno dei suoi punti di forza che è il Parco del Vesuvio. Le temperature hanno fatto deformare anche il vetro di alcune bottiglie che si trovavano li (inciviltà della gente). Ora c'è l'autunno e poi ci sarà l'inverno, che notoriamente sono periodi di piogge piuttosto abbondanti e nevicate, soprattutto in quelle zone. Vedremo e racconteremo cosa accadrà....
Photogallery
Le photogallery dell'incendio Photo by Giovanni Di Cecca / MagnaPicture.com --- Archivio Storico dicecca.net - MONITORE NAPOLETANO
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