Politica - E' morto Guglielmo Epifani, ex Segretario Generale della CGIL, aveva 71 anni - La scheda |
Scritto da Redazione |
Martedì 08 Giugno 2021 00:32 |
Si è spento dopo una breve malattia l'ex Segretario Generale della CGIL Guglielmo Epifani. Colto e gentile fu un segretario sempre fermo sul diritto del lavoro
La scheda Ettore Guglielmo Epifani (Roma, 24 marzo 1950 – Roma, 7 giugno 2021) è stato un sindacalista e politico italiano.
Segretario generale della CGIL dal 2002 al 2010 e dall'11 maggio 2013 al 15 dicembre 2013 segretario del Partito Democratico, fu anche deputato della XVII Legislatura. Nel 2017 fu uno degli aderenti ad Articolo Uno. Ricandidato per la XVIII legislatura alla Camera dei Deputati nelle liste di Liberi e Uguali, il 10 aprile 2018 alla morte ricoprì un secondo mandato parlamentare.
iografiaNacque a Roma da genitori di origine campana. Nel 1953 si trasferì a Milano con la famiglia per poi tornare nella capitale, nel quartiere Talenti. Nel 1969 conseguì la maturità classica al liceo Orazio, dove conobbe anche la sua futura moglie, Maria Giuseppina De Luca. Nel 1973 si laureò quindi all'Università La Sapienza di Roma in filosofia con una tesi su Anna Kuliscioff. È deceduto il 7 giugno 2021, all'età di 71 anni, a seguito di un'embolia polmonare. Carriera sindacaleDopo la laurea si iscrisse alla CGIL, dove per alcuni anni lavorò come sindacalista. Nel 1974 venne nominato alla direzione dell'Esi, casa editrice della federazione per poi approdare all'ufficio sindacale, dove coordinò le politiche contrattuali delle categorie, e poi all'ufficio industria della stessa CGIL. Socialista, nel 1979 iniziò la sua carriera di dirigente sindacale come segretario generale aggiunto della categoria dei lavoratori poligrafici e cartai[2]. Nel 1990 entrò quindi nella segreteria confederale e nel 1993 fu nominato da Bruno Trentin segretario generale aggiunto. Fu iscritto prima al Partito Socialista Italiano e, in seguito allo scioglimento del PSI, ai DS[2]. Dal 1994 al 2002 fu vicesegretario della CGIL e a seguito della conclusione del mandato di Sergio Cofferati assunse l'incarico di segretario generale, primo socialista a guidare la confederazione dai tempi della sua ricostituzione nel 1944[2]. Nel 2010 terminò la carriera sindacale ed il 3 novembre dello stesso anno fu sostituito da Susanna Camusso, prima donna segretaria generale della CGIL[2]. Carriera politicaAlle elezioni politiche italiane del 2013 fu candidato alla Camera dei deputati, nella circoscrizione Campania 1, come capolista del Partito Democratico, venendo eletto deputato della XVII Legislatura. Dal 7 maggio 2013 al 22 marzo 2018 ricoprì inoltre l'incarico di presidente della X Commissione permanente Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, diventando anche promotore dell'indagine conoscitiva per l'Italia su Industria 4.0. Segretario reggente del Partito Democratico L'11 maggio 2013 a seguito alle dimissioni di Pier Luigi Bersani, Epifani venne scelto dall'assemblea del Partito Democratico come segretario reggente con 458 voti, pari all'85,8% dei voti validi, su 534. Terminò il mandato il 15 dicembre seguente, venendo sostituito da Matteo Renzi, eletto alle primarie dell'8 dicembre precedente come segretario nazionale dello stesso partito. L'addio al PD e la rielezione in Parlamento con LeUIl 25 febbraio 2017 Epifani fu tra gli scissionisti dell'ala sinistra del Partito Democratico, scegliendo di aderire alla compagine Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista. Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 fu capolista alla Camera dei Deputati di Liberi e Uguali nei collegi plurinominali della circoscrizione Sicilia 2. Rieletto a Montecitorio nella XVIII legislatura, era anche componente della XI commissione (Lavoro pubblico e privato) e della commissione parlamentare d'inchiesta su sistema bancario e finanziario. ControversieNell'ottobre 2013 fu protagonista di una controversia a seguito di un'intervista de Le Iene che muoveva intorno ad un articolo apparso su Libero che prendeva spunto da una lettera di Gianni Rinaldini, segretario della FIOM, che riferiva di un aumento del suo stipendio come segretario della CGIL del 18% avvenuto nel 2004. Epifani affermò che a decidere di aumentare lo stipendio del segretario da 4.399 euro a 5.183,69 euro lordi era stata la segreteria, ma ciò contrastava con il regolamento dell'epoca del sindacato, che prevedeva che fosse il direttivo nazionale a decidere della retribuzione del segretario. Come deputato fu oggetto di molte critiche da parte del mondo sindacale e della stampa durante il governo Renzi in quanto, in aperto contrasto con le battaglie da lui condotte da sindacalista in difesa dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, votò in Parlamento a favore della riforma del lavoro passata nota come Jobs Act |