Dalle ore 20 di ieri, la Cristianità è senza la sua guida.

Benedetto XVI non è più il Sommo Pontefice!

Non perché sia tornato alla casa del Padre, come accadde per Giovanni Paolo II otto anni fa, ma perché ha pubblicamente rinunciato alla Cattedra Petrina.

Era dal 1415, da quando Gregorio XII fece rinuncia (circa un secolo dopo Papa Celestino V, il Papa che, nell’accezione storica, Dante condanna nel girone degli Ignavi) che un Pontefice non si dimetteva.

Le parole di commiato che il Papa Emerito ha dato in pubblico sono state:

«Grazie per la vostra amicizia e il nostro affetto. Voi sapete che io non sono più Pontefice, sono semplicemente un pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra. Ma vorrei ancora con il mio cuore lavorare per il bene comune della chiesa e della comunità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra amicizia. Grazie vi porto con tutto il cuore la mia benedizione»

Poche stringate, come stringate sono state quelle che stamane aveva pubblicato su Twitter

Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita.

Domani verrà convocato il collegio cardinalizio “Verosimilmente, come riunioni, le convoca dal 4 in poi. Nell’ambito di queste riunioni i cardinali stabiliscono la data di inizio del Conclave. Quindi noi adesso non possiamo saperlo. La data la sapremo nei primi giorni della settimana successiva per decisione della Congregazione dei cardinali” usando le Parole di Padre Lombardi direttore della Sala Stampa Vaticana

Con Motu Proprio il Papa Emerito ha bypassato le regole che consentono di anticipare i lavori del Conclave.

L’ipotesi più accreditata è che i Cardinali elettori, possano in tempi ragionevolmente brevi chiudersi in Conclave per eleggere il successore di Pietro.

Con questo articolo, chiudiamo lo speciale sulle dimissioni di Papa Benedetto, ed apriremo il lungo speciale sul Conclave