Crisi Russia - Ucraina - Paracadutisti a Kiev e Kharkiv, caduta Kherson - Russia sempre più isolata |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Mercoledì 02 Marzo 2022 11:24 |
Guerra giorno 7°.
Si stanno intensificando gli attacchi alla capitale Kiev, dove stanotte e stamattina sono stati lanciati i primi paracadutisti per bypassare le linee difensive della capitale.
La sconfinata colonna di automezzi (circa 60Km) sta cingendo d'assedio la città, ma anche Kharkiv, mentre, da quanto si apprende è caduta la città di Kherson, importante città di circa 200.000 persone.
E' chiaro che ormai l'offensiva ha il dichiarato intento di dare scacco matto alla regione.
Oggi si sarebbero dovuti svolgere il secondo round di colloqui tra Ucraina e Russia, ma come era facilmente prevedibile sono stati rinviati.
Già dai primi colloqui (senza un cessate il fuoco) era palese la volontà semplice di prendere tempo per riposizionare meglio le truppe e sferrare l'assedio finale.
E' altamente probabile che tra oggi e domani, senza interventi in aiuto sia Kiev che Kharkiv possano cadere.
Sul fronte perdite di vite umane, dati incontrollabili, affermano che sul campo siano rimasti circa 4.300 soldati russi, e, pare, circa 500 vittime, per lo più civili bambini inclusi, nelle file ucraine.
Le Sanzioni Economiche alla Russia
La Sberbank lascia l’Europa, in quanto la Bce l’ha dichiarata fallita in Austria, ed è la prima banca russa a saltare.
Non solo, ma anche il presunto tesoretto di circa 640 MLD di Dollari è stato disinnescato la 70% bloccando le transazioni a livello globale, principalmente occidentale dove erano investiti dalla Banca Centrale Russa.
Nella sua dichiarazione alle Camere il Premier Draghi ha sottolineato come l'attacco all'Ucraina sia stato premeditato da molto tempo, in quanto i disinvestimenti della Bance Centrale Russa (640MLD $ sono un bel po' di denaro) siano stati effettuati con un certo margine e non improvvisamente.
Oggi la BCE deciderà quali altre banche russe buttare fuori dal sistema Swift
L'obiettivo è quello di paralizzare le operazioni di rifinanziamento di queste banche che hanno nei loro asset parte del debito pubblico russo
Sberbank e Vtb (entrambe a controllo pubblico) hanno rispettivamente un’esposizione per 350 miliardi di euro la prima e la seconda pari a 214 miliardi di euro (in aggregato, debiti per circa un terzo del prodotto lordo russo).
Entrambe venerdì sono crollate in borsa al punto da dimezzare la loro capitalizzazione, e il crollo proseguirà. Di fatto quelle banche sono tagliate fuori dai mercati mondiali.
Anche il Rublo russo è nel mirino. Da una media di circa 80 rubli per 1€, i fix di fine giornata stanno letteralmente crollando a 122,31 Rubli/€ Lunedì, 122,82 Rubli/€ Martedì e stamane a Milano li primi fix di giornata danno 127,60 Rubli/€ (ore 11), ma è probabile che il fix finale potrebbe assestarsi intorno i 125Rubli/€
Vtb Bank (che ha cominciato a liquidare le sue posizioni in metalli, oro compreso), Bank Rossiya, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e Veb.rf. sono le prossime che dovrebbero essere bloccate dal sistema Swift.
Per il momento si salverebbe per ora Gazprombank, principale pagatore del gas russo (che compriamo anche noi Italia)
Le banche russe, comunque, a quanto si apprende da canali bancari, già a dicembre 2021 non erano in salute.
Le uniche banche estere (non russe) che hanno un'esposizione importante sono: Raiffeisen Bank Russia (19,6 miliardi di dollari nel 2020, al 9° posto), con Unicredit ( 17,3 miliardi di dollari, 11°) e Citibank (9,2 miliardi di dollari, 16°).
Da lunedì 28 anche le banche russe non sanzionate devono dunque reintegrare le garanzie per mantenere le proprie posizioni: devono cioè portare più valori, più titoli obbligazionari a garanzia dei loro debiti nel mondo per non essere costrette a rimborsare subito tutto, oppure fallire.
La Banca Centrale di Mosca reagisce con il solo strumento che le resta: stampare rubli in abbondanza e rifornire i bancomat e gli sportelli bancari con quelli, per cercare di tamponare il «bank run» a Mosca e nelle altre grandi città. Ma l’eccessiva creazione di una moneta ormai intoccabile all’estero può solo farne crollare ancora di più il valore, in un avvitamento che genererà iperinflazione.
Anche i più diffusi sistemi di pagamento come i consorzi VISA e MasterCard hanno bloccato le transazioni sul circuito russo.
La fuga finanziaria verso il Bitcoin
Il Bitcoin, la criptovaluta e un sistema di pagamento valutario internazionale non classificato come una moneta, ma come una riserva di valore attualmente molto volatile, che a differenza della maggior parte delle valute tradizionali, il Bitcoin non fa uso di un ente centrale né di meccanismi finanziari sofisticati, il valore è determinato unicamente dalla leva domanda e offerta: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, ma sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali, come la generazione di nuova moneta e l'attribuzione della proprietà dei bitcoin, è diventato il sistema di pagamento sul quale si stanno riversando i pagamenti in Russia
Breve scheda Bitcoin
La rete Bitcoin consente il possesso e il trasferimento pseudo-anonimo delle monete; i dati necessari a utilizzare i propri bitcoin possono essere salvati su uno o più personal computer o dispositivi elettronici quali smartphone, sotto forma di "portafoglio" digitale, o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili a una banca. Il wallet bitcoin ha un indirizzo identificato da un codice alfanumerico che possiede tra i 25 e i 36 caratteri tra numeri e lettere; è l'unico dato da comunicare per ricevere un pagamento che godrà di un certo grado di anonimato, ma sarà allo stesso tempo pubblicamente e immutabilmente visibile sulla blockchain per sempre. Occorre fare molta attenzione nella trasmissione del codice alfanumerico in quanto eventuali errori non consentono di annullare l'operazione e causano la perdita del denaro. È possibile ricevere pagamenti più semplicemente attraverso la scansione di codici QR. In ogni caso, i bitcoin possono essere trasferiti attraverso Internet verso chiunque disponga di un "indirizzo bitcoin". La struttura peer-to-peer della rete Bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile a qualunque autorità, governativa o meno, il blocco dei trasferimenti, il sequestro di bitcoin senza il possesso delle relative chiavi o la svalutazione dovuta all'immissione di nuova moneta.
Al fix delle 11, 1₿ = 39.786,89€
Apple blocca vendite prodotti in Russia
In questo scenario, anche la Apple ha bloccato AppStore e tutti i prodotti. Una nota della casa di Coupertino dice:
"Siamo profondamente preoccupati per l'invasione russa dell'Ucraina e siamo al fianco di tutte le persone che stanno soffrendo a causa delle violenze. Stiamo sostenendo gli sforzi umanitari, fornendo aiuto per la crisi dei rifugiati in corso e facendo tutto il possibile per sostenere i nostri team nella regione", esordisce una nota di Apple.
"Abbiamo intrapreso una serie di azioni in risposta all'invasione. Abbiamo sospeso tutte le vendite di prodotti in Russia. La scorsa settimana abbiamo bloccato tutte le esportazioni nel nostro canale di vendita nel paese. Apple Pay e altri servizi sono stati limitati. RT News e Sputnik News non sono più disponibili per il download dall'App Store al di fuori della Russia. E abbiamo disabilitato sia il traffico che gli incidenti in tempo reale in Apple Maps in Ucraina come misura di sicurezza e precauzione per i cittadini ucraini".
"Continueremo a valutare la situazione e saremo in comunicazione con i governi competenti sulle azioni che stiamo intraprendendo. Ci uniamo a tutti coloro che in tutto il mondo chiedono la pace".
Alla Apple si sono aggiunte anche Disney, Warner Bros, e Sony che hanno bloccato l'uscita dei nuovi film
UEFA sposta la finale di Champions a Parigi
La Russia isolata dall'Occidente ed i malumori all'etremo oriente
In questo scenario surreale per l'Europa post II conflitto mondiale, dopo le informative del Premier alle Camere che in buona sostanza ha chiesto l'invio di armi offensive all'Ucraina nel quadro più generale di difesa, e di conseguenza per la prima volta nella storia pluridecennale repubblicana di schierarsi apertamente (l'01-03-2022 è di fatto entrata nella Storia della Repubblica Italiana), la Russia sta iniziando a vedere le conseguenze dell' "avventura" in cui il Presidente Putin li ha loro malgrado condotti. Tutti il blocco occidentale sta stringendo sempre più in un angolo la Russia nel tentativo di far indietreggiare Putin dall'Ucraina. L'aggressione all'Ucraina, però, sta iniziando a generare anche forti malumori nel suo alleato principale: la Cina, che attualmente resta alla finestra a guardare. La Cina, ha sempre riconosciuto l'Ucraina indipendente. Va aggiunto che il dissenzo interno alla Russia, specialemente a Mosca si sta facendo sempre più complesso. Ricercatori, accademici, studenti, sono sul piede di guerra, in quanto hanno già capito che la circolazione delle idee, delle informazioni di ricerca, subiranno, ovviamente drastici rallentamenti, portando anche ad un "medioevo" tecnico L'altro fronte interno che sta facendo alzare il tiro, è quello della gente normale, quella per intenderci fatto principalmente dai 40enni in giù che hanno visto le differenze tra il mondo sovietico e quello pseudo-democratico, e poi quelli che sono nati negli anni successivi ed hanno visto, nel bene e nel male quanto può offrire un sistema democratico. Sulle proteste, che stanno aumentando di giorno in giorno (circa 6.000 arresti) vanno anche aggiunti 5 bambini, a Mosca mentre, insieme alle mamme, deponevano dei mazzi di fiori davanti all'Ambasciata ucraina mostrando cartelli contro la guerra. Si tratta di Sofia Gladkova, 7 anni; Lisa Gladkova, 11 anni; Gosha Petrov, 11 anni; Matviy Petrov, 9 anni; David Petrov; 7 anni che, come conferma l'agenzia Novaya Gazeta, sono stati obbligati a salire su un furgone delle forze dell'ordine e poi accompagnati per l'identificazione nella stazione di polizia di Presnenske, per essere rilasciati solo dopo alcune ore. Alle mamme sono stati confiscati i telefoni cellulari. III Guerra Mondiale sarebbe nucleare (ma forse no) La Casa Bianca esclude una no fly zone in Ucraina perché richiederebbe l'uso della forza militare Usa per farla rispettare. Lo riferisce la Cnn. Stesso discorso fatto anche dal Premier Johnson a Londra. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha parlato della crisi in Ucraina in un'intervista ad Al Jazeera, citata dalla Tass: «Una Terza Guerra Mondiale, se dovesse scoppiare, sarebbe nucleare e devastante». Dal nostro punto di vista sarebbe improbabile una escalation nucleare (ma non impossibile), poiché esiste il principio deterrente del cosiddetto Second Strike, ovvero il secondo colpo nucleare che avrebbe l'unico effetto di non avere vincitori ma solo vinti ed un post bellico a combattere contro gli effetti catastrofici del Sacro Fuoco |