Coronavirus - La malastella del vaccino anticovid di Astrazeneca |
Scritto da Giovanni Di Cecca |
Martedì 16 Marzo 2021 09:48 |
Per molti concittadini intervistati ieri da svariati colleghi dei Telegiornali da nord a sud, il denominatore è comune: è passato un anno ma nulla è cambiato.
Anche le nuove restrizioni di chiusura non fanno bene né all'economia né alla salute mentale delle persone che stanno ancora confinate, in casa anche se con meno restrizioni rispetto allo scorso anno.
Il Premier Conte annunciò che l'unica soluzione possibile post coesistenza col virus era il miracoloso vaccino.
Di tanti candidati che ci sono stati in fase 1, molti sono caduti, ma alla fine 4 modelli sono stati approvati, di cui uno, il famoso e famigerato Astrazeneca, perché sviluppato con una joint venture UK-Italia (Oxford/Pomezia) è sembrato all'Europa il migliore in campo.
Le motivazioni sono semplici: costa poco, si conserva a temperature ragionevoli come un normale frigorifero (e non alle temperature siderali di Pfizer e Moderna) e poi ha quell'allure che sa un po' di Made in Italy, probabilmente.
E' ovvio che nessun farmaco (il cui termine greco pharmacon sta sia per veleno che per rimedio) è rischio 0, ma esiste un "rischio calcolato" che consente di "accettare" le controindicazioni che un farmaco può avere.
Casi eclatanti, come un singolo lotto di vaccino antinfluenzale che provocò un decesso, circa 10 anni fa, fu eclatante e la campagna vaccinale antinfluenzale ebbe un significativo stop probabilmente con ripercussioni molto più gravi del singolo decesso.
Perché la malastella del vaccino?
Mediaticamente almeno, rispetto a Pfizer/Biontec e Moderna, l'impatto è stato sicuramente negativo.
La trombosi La trombosi ovvero un coagulo di sangue in un'arteria o in una vena, è un grumo di sangue che può ostruire o rallentare la circolazione del sangue e arrivare in organi vitali, fino a portare alla morte (maggiori info clicca qui).
Ci possono essere due tipi di trombosi: venosa o arteriosa. Nel secondo caso bisogna stare più attenti, perché i trombi possono bloccare l’arrivo dell’ossigeno ad alcuni organi vitali e portare all'infarto del miocardio, all'ictus cerebrale o all'ischemia periferica
Il SarsCov2 e la sua degenrazione in Covid-19, stando a quanto ci è stato detto dagli scienziati del CTS e a livello internazionale, provoca decessi anche per trombosi ed emboli, il tutto dovuto ad una produzione abnorme di citochine (molecole proteiche prodotte da vari tipi di cellule) che, stando a quanto già noto dall'anno scorso, crea una tempesta citochinica, una reazione immunitaria potenzialmente fatale e consiste in una reazione a catena che coinvolge le citochine e i globuli bianchi, in cui i livelli delle varie citochine sono estremamente elevati.
La reazione emotiva Come detto in precedenza, nessum farmaco è a rischio 0. Nel tempo del complottismo esasperato, però, un singolo caso che si manifesta, manda gambe all'aria un intero sistema che casomai funziona bene. E' l'annoso problema della statistica, cioè quello che del caso avverso grave su 1.000.000, che scritto nella maniera meno matematica possibile è rappresentabile in questo modo: 0,000001 casi avversi. Ma allo stesso tempo, soprattutto dopo i tanti, troppi lutti da Covid-19, e considerato anche che tutto il sistema paese sia locale che globale sta in profonda crisi, chi si sente di essere quel 0,000001? Ma allo stesso tempo quanto siamo pronti a rischiare per tornare ad una vita tutto sommato normale, fatta di incontri, cinema, teatri, ristoranti, vacanze, lavoro (sia in generale che in presenza), viaggi e tutto quello che eravamo abituati a fare prima di sabato 22 febbraio 2020 tarda sera? L'EMA dovrà dare delle spiegazioni serie e precise non tanto per non diffondere il panico, ma per dare ai cittadini europei (se tale siamo) atto di cosa può accadere se viene inoculato il vaccino Astrazeneca e se necessita di un eventuale supporto tipo assunzione di un anticoagulante per scongiurare eventuali trombosi. Per quanto l'opinione pubblica e la stampa ne sappia effetti collaterali come febbri sono note anche nei vaccini a m-RNA messaggero come quelli Pfizer/Biontec e Moderna, ma non in modo così eclatante rispetto a quello di Astrazeneca. Per fare un esempio rapido su tre persone che conosco vaccinate con Astrazeneca tre hanno avuto problemi di febbre importante (39-40°), mentre con Pfizer solo 1 su 3 ha manifestato un po' di decimi. Il tutto va rapportato anche all'età: Astrazeneca intorno ai 50 anni, mentre Pfizer due over 80 e un 61enne con gravi patologie cardiache. (37,5°-38°) |