Musica - E' morta Milva, aveva 81 anni ed era malata da tempo - La scheda |
Scritto da Redazione | ||||||||||||||||
Sabato 24 Aprile 2021 11:31 | ||||||||||||||||
Si è spenta a 81 anni la cantante Milva ad 81 anni. Da tempo era caduta nell'oblio del Morbo di Alzhaimer.
La Scheda Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati (Goro, 17 luglio 1939 – Milano, 24 aprile 2021), è stata una cantante e attrice teatrale italiana.
Popolare in Italia e all'estero, ha trionfato sui palcoscenici di gran parte del globo, ottenendo particolari consensi, oltre che in Italia, soprattutto in Germania, dove ha partecipato in molte occasioni a eventi ed a spettacoli musicali sui principali canali televisivi. Ha pubblicato con successo dischi anche in Francia, Giappone (26ª tournée più redditizia nel 2008), Corea del Sud, Grecia, Spagna e Sudamerica.
Milva durante la sua oltre cinquantennale carriera è riuscita a registrare un grande numero di brani, passando per generi musicali anche molto distanti fra loro con grande carisma interpretativo e vendendo oltre 80 milioni di dischi in tutto il mondo; rimane ad oggi l'artista italiana con il maggior numero di album realizzati, ben 173 tra album in studio, album live e raccolte.
La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle repubbliche italiana, francese e tedesca, che le hanno conferito alcune tra le più alte onorificenze; è l'unica artista italiana ad essere contemporaneamente: Ufficiale dell'Ordre des arts et des lettres (Parigi, 1995), Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Berlino, 2006), Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 2 giugno 2007) e Cavaliere della Legion d'onore della Repubblica Francese (Parigi, 2009).
Dotata di una voce da contralto molto duttile, capace di sonorità timbriche peculiari, nonché di un solido vibrato e di un melisma preciso e personalissimo, era soprannominata la Pantera di Goro: la cantante faceva infatti parte del quartetto delle grandi voci femminili italiane degli anni sessanta e settanta, con Mina, la Tigre di Cremona, Iva Zanicchi, l'Aquila di Ligonchio e Orietta Berti, l'Usignolo di Cavriago.
Per il colore dei suoi capelli era anche nota come La Rossa (titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci, al quale dedicò l'omonimo album La Rossa del 1980); il colore caratterizzava anche la sua fede politica di sinistra, rivendicata in numerose esternazioni. Biografia
Gli inizi negli anni sessantaI suoi genitori volevano battezzarla Milva su suggerimento dell'ostetrica, ma il parroco di Goro, don Appiano, li fece optare per il nome di Ilvia Maria, poiché altrimenti la bambina non avrebbe avuto alcuna santa protettrice per l'onomastico. Inizia giovanissima a cantare nelle balere del basso ferrarese con il nome d'arte Sabrina, e lì viene notata per la sua grinta e la sua straordinaria voce. Dopo aver trionfato in un concorso di voci nuove della Rai nel 1959, arrivando prima su ben 7600 partecipanti con le canzoni Acque amare di Carla Boni e Dicembre m'ha portato una canzone di Nilla Pizzi, comincia ad incidere per la Cetra, la casa discografica di Stato, partecipando al Festival di Sanremo 1961, nel quale arriva terza con Il mare nel cassetto. A giugno dello stesso anno partecipa alla manifestazione canora napoletana Giugno della Canzone Napoletana, in cui vince il primo premio con Credere, in coppia con Nunzio Gallo, ed il secondo premio con Mare verde, in coppia con Mario Trevi.
L'anno dopo è seconda con Tango italiano, che arriva in prima posizione nella classifica dei 45 giri. In questo periodo sono tantissimi i 45 giri incisi, tra i quali si ricordano due successi come Flamenco Rock (1960) e Blue spanish eyes (1966). Milva conquista immediatamente un'enorme popolarità, e per la linea melodica e tradizionale che caratterizza le sue canzoni, viene fin dall'inizio contrapposta dalla stampa a quella che per molti anni verrà identificata come la sua storica rivale, e cioè Mina. La rivalità, in realtà, non è mai esistita ed è stata più volte smentita dalla stessa Milva.
Nel 1961 sposa il regista Maurizio Corgnati (1º agosto 1917-30 marzo 1992) e nel 1963 avranno una figlia, Martina Corgnati, curatrice e critica d'arte. Milva ha definito Corgnati l'uomo più importante della sua vita anche se è stata lei a lasciarlo nel 1969. Milva viene a contatto attraverso il marito, con una dimensione culturale che le permetterà di evolversi artisticamente in maniera esponenziale. Nel tempo avrà una relazione sentimentale con l'attore Mario Piave, in seguito con il paroliere Massimo Gallerani e poi con l'attore e doppiatore, Luigi Pistilli, anche lui considerato uno dei migliori interpreti delle opere di Bertolt Brecht.
Dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo 1962, dove presenta Tango italiano (2º posto) e Stanotte al luna park, Bruno Coquatrix, storico patron dell'Olympia di Parigi, la chiama per un eccezionale debutto oltralpe. Verso la metà del decennio si avvicina ad un repertorio più ricercato, attraverso gli LP Le canzoni del Tabarin - Canzoni da cortile (1963) e Canti della libertà (1965), dove incide la prima versione di Bella ciao, una delle sue più famose interpretazioni, che alcuni anni dopo Milva riproporrà in una puntata di Canzonissima. La recitazione in teatro e il successo
Ma, soprattutto, si avvicina alla recitazione, lavorando nel teatro leggero con Gino Bramieri e David Riondino, per poi passare a Giorgio Strehler, che diventa una figura-chiave per la crescita artistica di Milva, che in pochi anni diventa una delle più importanti attrici teatrali italiane. In particolare, si specializza nella rappresentazione del repertorio brechtiano, diventandone la maggiore interprete italiana, nonché una delle più apprezzate in assoluto in ambito internazionale. Alle canzoni di Bertolt Brecht Milva ha dedicato ben quattro progetti discografici e innumerevoli recital teatrali (i famosi Milva canta Brecht). Famosissima la sua interpretazione di Jenny dei Pirati nell'allestimento de L'opera da tre soldi (1973). Parallelamente continua la sua carriera come cantante attraverso l'incisione di importanti album, ai quali collaborano Ennio Morricone (che la omaggia con un intero LP, Dedicato a Milva da Ennio Morricone), Francis Lai, Mikīs Theodōrakīs, fino a Vangelis, Enzo Jannacci e Franco Battiato (siamo già negli anni ottanta).
Come cantante, Milva sembra proporsi al pubblico sotto due aspetti fondamentali: uno, più tradizionale, che comprende la pubblicazione di numerosissimi singoli di tipo abbastanza convenzionale e il relativo presenzialismo televisivo attraverso la partecipazione a popolarissime gare canore. L'altro, quello più impegnato, vede la riproposizione di un repertorio colto, importante, secondo un accordo con la casa discografica Ricordi (dove incide dal 1966 al 1993), grazie alla quale Milva può permettersi la pubblicazione di lavori di grande spessore, impegnandosi però a presentarsi annualmente al Festival di Sanremo e a lavorare parallelamente su una produzione più popolare. Nella prima metà degli anni settanta escono, dunque, i suoi primi due LP dedicati al mondo brechtiano e curati da Giorgio Strehler: Milva canta Brecht (1971) e Brecht (1975). Sempre nel 1975 esce l'LP Libertà, dieci anni dopo Canti della libertà, col quale Milva aveva coraggiosamente dato una svolta alla propria carriera senza per altro voler sfuggire ad una ben precisa connotazione politica.
Nel 1979 pubblica l'album La mia età che si avvale canzoni scritte dal compositore greco Mikis Theodorakis e delle prestigiose firme di poeti greci tra i più importanti del '900 come Giorgos Seferis, Premio Nobel per la letteratura nel 1963, Tasos Livaditis, poeta greco di estrema sinistra, considerato tra i più eccezionali della sua generazione, Manos Eleutheriou e Iakovos Kambanellis.
I successi musicali pop di Milva rimasti maggiormente impressi nell'immaginario collettivo sono, invece: Milord, che incide per la prima volta nel 1960 ed è tratta dal repertorio di Édith Piaf, al quale la cantante dedica un intero LP con le sue canzoni tradotte in lingua italiana, diventandone così una delle eredi più significative, con molti trionfi all'Olympia di Parigi; La filanda, cover della più grande cantante portoghese Amália Rodrigues (interprete del "fado") e che nel 1972 ottiene la prestigiosa "Gondola d'Oro" per le vendite del 45 giri alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia; Alexander Platz, scritta da Franco Battiato in collaborazione con Giusto Pio come tutto l'album Milva e dintorni (1982), primo di una fortunata trilogia; Canzone, di Don Backy, presentata al Festival di Sanremo 1968, dove si classificò terza; Da troppo tempo, una delle sue più grandi interpretazioni, che ha conquistato un altro terzo posto al Festival di Sanremo 1973.
Dal 1973 al 1980, sotto la guida dell'impresario Elio Gigante, realizza molte tournée internazionali, che la portano al grande successo discografico in Francia e soprattutto Germania, dove vince numerosi dischi di platino, grazie anche all'incisione di molti suoi lavori in lingua tedesca. Anni ottanta: l'incontro con Battiato
Dagli anni ottanta in poi, il suo curriculum si arricchisce considerevolmente, grazie ad altre prestigiose collaborazioni, che ne esaltano le capacità artistiche: Luciano Berio (del quale interpreta il Primo cantastorie nella prima assoluta di La vera storia al Teatro alla Scala di Milano diretta dal compositore con Mariana Nicolesco, Oslavio Di Credico e gli Swingle Singers nel 1982, Une Chanteuse ne La vera storia diretta da Sylvain Cambreling con Antonio Savastano all'Opéra National de Paris nel 1985) ed al Teatro Comunale di Firenze diretta da Berio nel 1986; Astor Piazzolla, che la elegge come sua interprete favorita e le dedica l'opera da lei interpretata Maria de Buenos Aires e poi, ancora, con gli scrittori Umberto Eco, Andrea Zanzotto ed Emilio Villa. Sempre nel 1986 è Spelunken-Jenny in Die Dreigroschenoper al Théâtre du Châtelet di Parigi per la regia di Giorgio Strehler.
Nel 1980 è protagonista del varietà in quattro puntate Palcoscenico, diretta da Antonello Falqui, affiancata da Oreste Lionello, sorta di embrione di quello che sarà tre anni dopo Al Paradise, prima edizione dello show di successo accanto a Oreste Lionello e Heather Parisi. Nello stesso anno pubblica La Rossa, un album interamente prodotto da Enzo Jannacci
Nel 1981 inizia il sodalizio con Franco Battiato con quello che è il più grande successo commerciale della cantante, Milva e dintorni, il primo di tre album realizzati con Franco Battiato e Giusto Pio. Il brano affidato alla promozione radiofonica è Alexander Platz. Battiato elabora espressamente per lei questo capolavoro dalle atmosfere fassbinderiane e che rappresenta, ad oggi, uno dei brani più celebri dell'artista. Milva ne fece un vero e proprio cavallo di battaglia, riproposto nei concerti e reinciso in varie raccolte in Italia, Germania e Giappone, come Wieder mal, In Concert, Milva, Mein Weg (Stationen einer Karriere 1977-1998), Die ultimative Chart Show. Divenne inoltre la title track della versione francese dell'album, Milva Alexander Platz, e fu anche inciso in tedesco, con il titolo Menschen an der Macht.
Nel 1985 Milva fa una svolta incidendo il singolo italo disco Marinero incluso nell'album Corpo a corpo sempre con sonorità più elettroniche. Il singolo ottiene un buon successo anche all'estero.
Nel 1989 fu pubblicato il secondo album prodotto da Franco Battiato: Svegliando l'amante che dorme. Il disco riscosse un ottimo successo e fu pubblicato, oltre che in Italia, anche in Germania, col titolo Eine erfundene Geschichte, Giappone, Spagna col titolo Una historia inventada. Fu proprio Una storia inventata, brano d'apertura dell'album, intenso e malinconico, a riportare l'interprete alla ribalta delle musica leggera, rappresentando il secondo grande successo firmato Franco Battiato.
Anni novanta
Nel 1990 partecipa al Festival di Sanremo con il brano Sono felice, e nel 1993 con il brano Uomini Addosso, non riuscendo, inaspettatamente (visto il grande consenso di pubblico), ad accedere alla finale. Nel 1993 è il principe Orlofsky ne Il pipistrello, diretta da Peter Maag con Karen Huffstodt, Armando Ariostini, Valeria Esposito, Michael Aspinall e Tuccio Musumeci al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. Alla prima rappresentazione sono ospiti d'onore il soprano Cecilia Gasdia, il baritono Leo Nucci ed il basso Ruggero Raimondi.
In questi anni le incisioni discografiche sono tra le più variegate, dall'album Mia bella Napoli dedicato alla canzone napoletana, fino al tango argentino, passando per la canzone francese ed il cafè chantant e la collaborazione col musicista giapponese Shinji Tanimura.
Nel 1999 realizza in duetto con Al Bano una nuova versione della canzone Io di notte conosciuta in Germania anche con il titolo Zuviele Nächte ohne dich.
Gli ultimi progetti e il ritiro dalle scene
Nel 2004 collabora con Alda Merini realizzando un intero album con le liriche della grande poetessa musicate da Giovanni Nuti.
L'ultima partecipazione di Milva al festival sanremese avviene nel 2007, con la canzone The Show Must Go On di Giorgio Faletti che collabora anche all'album In territorio nemico.
Insignita l'anno precedente del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore, nel 2010, dopo cinquantun anni di carriera, pubblica il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l'amante che dorme del 1989), intitolato Non conosco nessun Patrizio e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia. Con questo album l'artista annuncia il suo addio alle scene, almeno per quanto riguarda le esibizioni dal vivo, dopo mezzo secolo di palcoscenico vissuto in tutto il mondo.
Con queste parole Milva spiega le ragioni della propria scelta: «Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l'età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l'energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d'incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato».
Il 31 ottobre 2010 rilascia la sua ultima intervista televisiva a L'arena di Massimo Giletti. Tra l'inverno e la primavera del 2011, malgrado l'annuncio di un addio all'attività live, Milva ritorna in teatro nello spettacolo, già portato in scena dal 2008, La variante di Lüneburg, tratto dal libro di Paolo Maurensig con musiche di Valter Sivilotti. Dopo poche altre apparizioni (anche televisive) in giro per l'Europa, l'artista abbandona definitivamente le scene a partire dal 2013.
Nell'ambito del Festival di Sanremo 2018 le è stato assegnato il "Premio alla carriera", ritirato dalla figlia Martina Corgnati. L'idea del premio è stata lanciata da Cristiano Malgioglio e rilanciata sul web da All Music Italia e dal suo direttore Massimiliano Longo, prima con l'hashtag #PremioCarrieraMilva e poi con una petizione che ha raggiunto quasi 5000 sottoscrizioni.
Nel luglio 2019, in occasione dei suoi 80 anni, la cantante rilascia un'intervista al Corriere della Sera, in cui sostiene di trascorrere le sue giornate a casa, accudita dalla figlia e dalla sua fidata assistente.
Nel maggio 2020 Milva fa la sua ultima apparizione sulle scene musicali, con un cameo nella chiusura del videoclip della canzone Domani è Primavera di Dario Gay, incisione fatta dallo stesso in collaborazione con altri artisti per l'emergenza da COVID-19.
La morte
Malata da tempo di Alzheimer, Milva è morta la mattina del 24 aprile 2021 all'età di 81 anni nella sua casa di via Serbelloni a Milano. Discografia
Album in studio
Colonne sonore
Videografia
Filmografia
Programmi televisivi
Teatrografia
Partecipazioni al Festival di Sanremo
Come ospite
Con 15 presenze Milva detiene il record di partecipazioni al Festival insieme a Peppino Di Capri, Toto Cutugno e Al Bano. Sono un record inoltre le 9 partecipazioni consecutive dal 1961 al 1969.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Onorificenze straniere
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