Teatro - E' morta Carla Fracci - L'etoile che amava Napoli - La scheda |
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Scritto da Redazione | ||||||||||||||||||||||||
Giovedì 27 Maggio 2021 14:20 | ||||||||||||||||||||||||
Si è spenta Carla Fracci, dopo una lunga malattia contro un tumore, a 84 anni Carla Fracci, tra le più grandi interpreti della danza classica ha danzato in punta di piedi per oltre 5 decadi da ballerina e dirigente di corpo di ballo di vari Teatri. Amava Napoli che in occasione del suo 80simo compleanno l'aveva invitata a danzare al San Carlo.
La Scheda Carla Fracci, all'anagrafe Carolina Fracci (Milano, 20 agosto 1936 – Milano, 27 maggio 2021), è stata una ballerina italiana.
È stata una delle più grandi ballerine del ventesimo secolo. Nel 1981 il New York Times la definì prima ballerina assoluta.
Biografia
Primi anni
Di umili origini, suo padre Luigi Fracci era alpino sergente maggiore in Russia e sua madre Rocca Santina era operaia alla Innocenti di Milano (bersaglio del Bomber Command britannico). Ha una sorella, Marisa Fracci, anch'essa ballerina di danza classica, formatasi presso la scuola di ballo del teatro alla Scala di Milano. Con l’inizio della guerra Carla e la sua famiglia sfollarono presso la campagna di Volongo dalla nonna materna Argelide. Con l’inizio della scuola elementare si trasferisce dalla zia a Ca’ Rigata di Gazoldo degli Ippoliti, per poi fare ritorno a Milano al termine della guerra, dove suo padre divenne impiegato dell’azienda tranviaria come bigliettaio. Spesso i suoi genitori la portavano con loro al Circolo ricreativo dell’azienda di trasporti di suo padre, e fu lì che alcuni amici dei suoi genitori notarono in lei uno spiccato senso del ritmo e li convinsero a farla provare l’audizione al Teatro alla Scala. Supera l’esame perché interessati al “suo bel faccino”, ma i primi anni furono duri poiché sentiva nostalgia degli spazi aperti in quell’ambiente rigido a cui fu difficile abituarsi nonostante i continui rimproveri della maestra, che la considerava ricca di doti ma svogliata. Fondamentale sarà l’incontro con Margot Fonteyn che le permetterà di cogliere il senso di tutto quel lavoro, iniziando a sentire il teatro come “casa”.
Carriera
Carla Fracci sin dal 1946 studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958. Tra la fine degli anni cinquanta e durante gli anni settanta danza con alcune compagnie straniere, quali il London Festival Ballet, il Sadler's Wells Ballet, ora noto come Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è una ballerina ospite dell'American Ballet Theatre.
La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici, quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea. Ha danzato con vari ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Roberto Bolle. Da Giselle danzata con Bruhn viene tratto un film nel 1969. Ha interpretato Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra. Il marito e regista Beppe Menegatti si occupa della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate.
Alla fine degli anni ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli.
Varie sono, negli anni successivi, le sue interpretazioni: Il pomeriggio di un fauno, Onegin, La vita di Maria, A.M.W. La bambola di Kokoschka, La primavera romana della signora Stone, quest'ultimo con la regia di Beppe Menegatti per citare le principali.
Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona. Dal 1994 è membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1995 è presidente dell'associazione ambientalista Altritalia Ambiente e nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO. Nel 1997 è stata invitata come ospite nella serata finale del 40simo Zecchino d'Oro.
Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma. Ne segue il repertorio tradizionale e quello firmato da Sergej Djagilev per i Ballets Russes (da La sagra della primavera nella ricostruzione di Millicent Hodson a Shéhérazade, L'uccello di fuoco e Petruška nelle versioni di Andris Liepa). A quest'attività affianca la riproposta di balletti perduti e nuove creazioni sotto la direzione di Beppe Menegatti.
Nel 2008 collabora con il gruppo rock demenziale Elio e le Storie Tese nell'album Studentessi recitando un intermezzo vocale al termine del brano Effetto memoria (Inverno) che introduce la traccia Heavy Samba.
Eugenio Montale le dedicò una poesia, La danzatrice stanca, inserita nel Diario del '71 e del '72, uscito nel 1973.
Nel 1982, è protagonista di una fiction televisiva: compare infatti nello sceneggiato RAI, diretto da Renato Castellani, Verdi, dove interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie del grande compositore.
Nel dicembre 2013 Arnoldo Mondadori Editore pubblica la sua autobiografia Passo dopo passo a cura di Enrico Rotelli. Nel 2016 ha presentato il libro Ballerina, di Roberto Baiocchi pubblicato da Giunti Editore, per il quale ha firmato la prefazione.
Impegno in politica
Dal giugno 2009 al 2014 è stata Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze.
È stata Ambasciatrice di Expo 2015.
Vita privata
Nel 1964 si sposò con il regista Beppe Menegatti, dal quale ebbe un figlio, Francesco.
Morte
Muore il 27 maggio 2021 all’età di 84 anni nella sua casa di Milano, dopo una lunga lotta contro un tumore.[7]
Video
Onorificenze
Riconoscimenti
Nel 2018 ha ricevuto il Premio nazionale Toson d'oro di Vespasiano Gonzaga. Il 19 settembre 2020 ha ricevuto il premio alla carriera da parte del Senato della Repubblica Italiana.
Carla Fracci, all'anagrafe Carolina Fracci (Milano, 20 agosto 1936 – Milano, 27 maggio 2021), è stata una ballerina italiana. È stata una delle più grandi ballerine del ventesimo secolo. Nel 1981 il New York Times la definì prima ballerina assoluta.[1] IndiceBiografiaPrimi anniDi umili origini, suo padre Luigi Fracci era alpino sergente maggiore in Russia e sua madre Rocca Santina era operaia alla Innocenti di Milano (bersaglio del Bomber Command britannico). Ha una sorella, Marisa Fracci, anch'essa ballerina di danza classica, formatasi presso la scuola di ballo del teatro alla Scala di Milano. Con l’inizio della guerra Carla e la sua famiglia sfollarono presso la campagna di Volongo dalla nonna materna Argelide. Con l’inizio della scuola elementare si trasferisce dalla zia a Ca’ Rigata di Gazoldo degli Ippoliti, per poi fare ritorno a Milano al termine della guerra, dove suo padre divenne impiegato dell’azienda tranviaria come bigliettaio. Spesso i suoi genitori la portavano con loro al Circolo ricreativo dell’azienda di trasporti di suo padre, e fu lì che alcuni amici dei suoi genitori notarono in lei uno spiccato senso del ritmo e li convinsero a farla provare l’audizione al Teatro alla Scala. Supera l’esame perché interessati al “suo bel faccino”, ma i primi anni furono duri poiché sentiva nostalgia degli spazi aperti in quell’ambiente rigido a cui fu difficile abituarsi nonostante i continui rimproveri della maestra, che la considerava ricca di doti ma svogliata. Fondamentale sarà l’incontro con Margot Fonteyn che le permetterà di cogliere il senso di tutto quel lavoro, iniziando a sentire il teatro come “casa”. CarrieraCarla Fracci sin dal 1946 studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958. Tra la fine degli anni cinquanta e durante gli anni settanta danza con alcune compagnie straniere, quali il London Festival Ballet, il Sadler's Wells Ballet, ora noto come Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è una ballerina ospite dell'American Ballet Theatre. La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici, quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea. Ha danzato con vari ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Roberto Bolle. Da Giselle danzata con Bruhn viene tratto un film nel 1969. Ha interpretato Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra. Il marito e regista Beppe Menegatti si occupa della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate. Alla fine degli anni ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli. Varie sono, negli anni successivi, le sue interpretazioni: Il pomeriggio di un fauno, Onegin, La vita di Maria, A.M.W. La bambola di Kokoschka, La primavera romana della signora Stone, quest'ultimo con la regia di Beppe Menegatti per citare le principali. Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona. Dal 1994 è membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1995 è presidente dell'associazione ambientalista Altritalia Ambiente e nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO. Nel 1997 è stata invitata come ospite nella serata finale del 40simo Zecchino d'Oro. Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma. Ne segue il repertorio tradizionale e quello firmato da Sergej Djagilev per i Ballets Russes (da La sagra della primavera nella ricostruzione di Millicent Hodson a Shéhérazade, L'uccello di fuoco e Petruška nelle versioni di Andris Liepa). A quest'attività affianca la riproposta di balletti perduti e nuove creazioni sotto la direzione di Beppe Menegatti. Nel 2008 collabora con il gruppo rock demenziale Elio e le Storie Tese nell'album Studentessi recitando un intermezzo vocale al termine del brano Effetto memoria (Inverno) che introduce la traccia Heavy Samba.[2][3] Eugenio Montale le dedicò una poesia, La danzatrice stanca, inserita nel Diario del '71 e del '72, uscito nel 1973. Nel 1982, è protagonista di una fiction televisiva: compare infatti nello sceneggiato RAI, diretto da Renato Castellani, Verdi, dove interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie del grande compositore.[4] Nel dicembre 2013 Arnoldo Mondadori Editore pubblica la sua autobiografia Passo dopo passo a cura di Enrico Rotelli.[5] Nel 2016 ha presentato il libro Ballerina, di Roberto Baiocchi pubblicato da Giunti Editore, per il quale ha firmato la prefazione.[6] Impegno in politicaDal giugno 2009 al 2014 è stata Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze. È stata Ambasciatrice di Expo 2015. Vita privataNel 1964 si sposò con il regista Beppe Menegatti, dal quale ebbe un figlio, Francesco. MorteMuore il 27 maggio 2021 all’età di 84 anni nella sua casa di Milano, dopo una lunga lotta contro un tumore.[7] Video
OnorificenzeMargrethe Shanne, Yvette Chauviré, Alicia Markova, Carla Fracci in Pas de Quatre
RiconoscimentiNel 2018 ha ricevuto il Premio nazionale Toson d'oro di Vespasiano Gonzaga.[11] Il 19 settembre 2020 ha ricevuto il premio alla carriera da parte del Senato della Repubblica Italiana.[12] |